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Economia

Affitti brevi, le nuove regole attive dal 1 settembre

Published by
Giulia De Sanctis

Scopri le nuove regole sugli affitti brevi attive dal 1° settembre: obbligo del Cin, sanzioni e requisiti di sicurezza

Le nuove regole per la gestione degli affitti brevi sono entrate in vigore il 1° settembre 2024, segnando l’inizio di una nuova fase nella regolamentazione del settore. La banca dati delle strutture ricettive (BDSR), dopo un periodo di test, è ora pienamente operativa.

È stata inaugurata la piattaforma online che consente di richiedere il Codice Identificativo Nazionale (Cin), obbligatorio per poter locare immobili a uso turistico. Vediamo ora le novità più rilevanti per chi si occupa di affitti brevi a scopo turistico.

Affitti brevi, ecco le nuove regole

Il Ministero del Turismo, tramite la banca dati delle strutture ricettive (BDSR), raccoglie i dati degli operatori alberghieri ed extralberghieri, inclusi i privati che affittano i propri immobili. Questi soggetti possono ottenere il Codice Identificativo Nazionale (Cin), obbligatorio da esporre nelle strutture in locazione e da includere negli annunci di affitto, come previsto dall’articolo 13-ter del Decreto Legge n. 145/2023.

Il Cin permette agli operatori registrati di visualizzare e gestire i dati delle proprie strutture, integrare informazioni mancanti e inoltrare segnalazioni se necessario. L’obbligo di utilizzare il Cin negli affitti brevi ha l’obiettivo di favorire l’integrazione dei dati a livello nazionale e locale, facilitando l’identificazione di eventuali irregolarità.

Affitti brevi, ecco le nuove regole | Pixabay @fizkes – Informagiovanirieti

 

L’obbligo di richiedere il Codice Identificativo Nazionale (Cin) è entrato in vigore il 1° settembre 2024, dopo la pubblicazione del relativo avviso in Gazzetta Ufficiale. Le tempistiche per adeguarsi sono le seguenti:

  • Coloro che ottengono il Cin per la prima volta devono regolarizzarsi entro 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso in Gazzetta Ufficiale. Oltre questa data, scatteranno le sanzioni previste.
  • Coloro che sono già in possesso di un Codice Identificativo Regionale (Cir) devono richiedere la conversione in Cin. In questo caso, hanno 120 giorni di tempo per regolarizzarsi.

Per ottenere il Cin, gli operatori devono presentare la domanda tramite la piattaforma Bdsr, e il codice sarà assegnato direttamente dal Ministero del Turismo. Se la struttura possiede già un Cir, i suoi dati e la conformità sono già stati verificati. In caso contrario, prima della concessione del Cin, sarà necessario inserire i dati catastali e dimostrare il possesso dei requisiti di sicurezza richiesti.

Per ottenere il Codice Identificativo Nazionale (Cin) e poter sottoscrivere affitti brevi, è necessario soddisfare specifici requisiti di sicurezza negli immobili. Tra questi requisiti:

  • Devono essere installati dispositivi di rilevazione per la presenza di gas combustibili e monossido di carbonio, che devono essere funzionanti.
  • Devono essere presenti estintori portatili conformi alle normative vigenti.

Solo le strutture destinate agli affitti brevi e gestite in forma imprenditoriale devono essere dotate degli impianti prescritti dalla normativa nazionale e locale vigente.

Una volta assegnato il Cin, verranno attivati i controlli e le verifiche necessarie. Il codice deve essere esposto all’esterno dell’edificio in cui si trova l’appartamento affittato o la struttura ricettiva. Inoltre, deve essere utilizzato in ogni annuncio pubblicato, sia online che offline. L’obbligo di utilizzo del Cin coinvolge proprietari, intermediari e gestori.

Il legislatore ha previsto sanzioni per chi viola le norme sugli affitti brevi, con controlli affidati alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate. Le violazioni e le relative sanzioni sono le seguenti:

  • Mancanza del Cin: La sanzione varia tra 800 e 8.000 euro.
  • Cin non esposto: La sanzione varia tra 500 e 5.000 euro.
  • Mancanza dei requisiti di sicurezza: La sanzione varia tra 600 e 6.000 euro.
  • Affitto di più di quattro immobili senza aver presentato la Scia: La sanzione varia tra 2.000 e 10.000 euro.

Queste misure sono state introdotte per garantire il rispetto delle normative e la sicurezza delle strutture destinate agli affitti brevi.

Giulia De Sanctis

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