A proposito delle fasce orarie, è importante precisare che queste si applicano esclusivamente all’energia elettrica. Il costo di produzione dell’energia elettrica, infatti, non è omogeneo, ma varia in base alla domanda. Più alta è la domanda, maggiore sarà il dispendio economico per produrre energia. Per adeguarsi a queste oscillazioni, il costo dell’energia elettrica viene suddiviso in fasce orarie. Per quanto riguarda il gas, invece, il costo della materia prima rimane costante e non varia in base all’orario di utilizzo, per cui non esistono fasce orarie per risparmiare.
Oltre alle fasce orarie F1, F2 e F3 per l’energia elettrica citate in precedenza, esistono altre due fasce:
- F0: la fascia delle tariffe monorarie, dove la tariffa è sempre la stessa, indipendentemente dall’ora o dal giorno della settimana.
- F23: comprende tutte le ore incluse nelle fasce F2 e F3. Insieme alla fascia F1, viene applicata alle tariffe per uso domestico cosiddette biorarie, dove i consumi vengono distinti solo tra la fascia F1 e la fascia F23.
Come si può notare, ogni fascia oraria è associata a un periodo specifico della giornata o a un intero giorno. Ad esempio, nella fascia F3 si considerano i consumi effettuati la domenica, e i fornitori possono modulare le proprie offerte tenendo conto delle esigenze dei consumatori. Questi ultimi, a loro volta, possono scegliere tra la tariffa monoraria e quella bioraria, in base ai loro modelli di consumo.
L’offerta bioraria è stata introdotta per permettere di risparmiare sulla bolletta dell’energia elettrica concentrando i consumi nelle fasce meno costose, ovvero nella fascia F23, che va dalle ore 19:00 alle 8:00 del mattino nei giorni feriali, compresi weekend e festivi.
Si tratta quindi di due tipi di offerte molto diverse. Nella tariffa monoraria, si paga lo stesso prezzo per la componente energia in ogni momento della giornata, mentre nella tariffa bioraria il costo del kWh varia a seconda della fascia oraria di consumo.
Come già detto, concentrando il consumo di energia elettrica in un particolare momento della giornata, è possibile ottenere un importante risparmio in bolletta. Per sfruttare al meglio questa opportunità, è fondamentale controllare le fasce orarie indicate nel proprio contratto.
In caso di dubbi, si consiglia di rivolgersi direttamente al proprio fornitore per ottenere informazioni dettagliate. In alternativa, è sufficiente verificare la sezione con i dettagli sui consumi, che generalmente si trova nella seconda pagina della bolletta. Qui sono indicati nel dettaglio i consumi, le letture e le tariffe applicate.
A seconda delle proprie abitudini, si può optare per un contratto che preveda tariffe agevolate. Entrando nei dettagli, le tariffe monorarie sono generalmente consigliate a chi utilizza l’energia elettrica nei giorni feriali e durante le ore diurne.
Le tariffe biorarie, invece, sono ideali per chi consuma energia principalmente durante il weekend e la sera. Questo perché, rispetto alle monorarie, le tariffe biorarie tendono ad avere un costo dell’energia più alto nella fascia F1 e più basso nelle fasce F2 e F3.
Inoltre, i gestori possono offrire una tariffa multioraria, dove il costo varia in base alla specifica fascia di utilizzo. In particolare, la fascia F1 risulta più costosa rispetto alle tariffe monorarie, mentre la fascia F2 è leggermente più costosa rispetto a quelle biorarie. La fascia più economica è la F3, perfetta per chi tende a consumare energia durante il weekend o la notte.
Stabilire a priori quale contratto scegliere in base alle fasce orarie non è possibile, poiché ognuno deve valutare le proprie abitudini di utilizzo e necessità per fare una scelta ponderata ed economicamente vantaggiosa.