Andare dal dentista gratis è possibile, ecco come risparmiare
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Giulia De Sanctis
4 mesi ago
Alcune categorie di persone, come i minori di 14 anni, possono andare dal dentista gratis. Tutti possono rivolgersi all’Asl per una visita a prezzo di ticket
Nonostante non esista un vero e proprio bonus dentista nel 2024, ci sono diverse opportunità per risparmiare sulle cure dentali.
Spesso si trovano guide che spiegano come richiedere un presunto bonus dentista, come un contributo di 500 euro per le cure odontoiatriche o l’esistenza di un “dentista sociale” per risparmiare.
Queste informazioni sono false: sebbene un bonus dentista sia necessario, la normativa attuale non lo prevede. Questo esclude molte famiglie dalle cure dentali: circa il 70% della popolazione italiana non ha accesso a cure odontoiatriche, come spiega Raffaele Iandolo, presidente della Commissione Albo Odontoiatri (Cao) della Fnomceo.
Tuttavia, ci sono modi per risparmiare, ad esempio recuperando una parte delle spese, e in alcuni casi le cure odontoiatriche sono gratuite grazie al Sistema Sanitario Nazionale. Entriamo insieme più nel dettaglio.
Andare dal dentista gratis ad oggi è possibile: ecco come
Il Servizio Sanitario Nazionale copre solo alcune prestazioni ortodontiche, che sono poche. Di conseguenza, le famiglie spesso devono rivolgersi a dentisti privati, con costi più alti in base alla gravità del problema.
Per questo, molte famiglie rimandano la visita dal dentista, sapendo che le loro finanze non permettono tali spese. Le cure odontoiatriche gratuite coperte dal Servizio Sanitario Nazionale si limitano a due categorie:
Programmi di tutela della salute odontoiatrica per bambini (0-14 anni): includono controlli gratuiti per prevenire malocclusioni e altre patologie durante lo sviluppo. I nuovi LEA (Livelli essenziali di assistenza) prevedono visite odontoiatriche, esami radiologici, estrazioni, ablazioni del tartaro, interventi chirurgici e trattamenti ortodontici gratuiti per bambini e ragazzi.
Persone in condizioni di particolare vulnerabilità.
La vulnerabilità sanitaria si riferisce a quei pazienti che, a causa di problemi odontoiatrici, potrebbero vedere aggravarsi la loro condizione fino al rischio di decesso. Questi pazienti, che possono accedere a cure odontoiatriche tramite il SSN, includono:
Persone in attesa di trapianto o post-trapianto (escluso trapianto di cornea)
Pazienti con immunodeficienza grave
Pazienti con cardiopatie congenite cianogene
Pazienti con patologie oncologiche ed ematologiche in trattamento con radioterapia o chemioterapia o a rischio di gravi complicanze infettive
Pazienti con emofilia grave o altre gravi patologie della coagulazione
Esiste anche una vulnerabilità sociale, che riguarda le condizioni socio-economiche di chi non può permettersi cure odontoiatriche private. Spetta alle amministrazioni locali attuare iniziative per facilitare l’accesso a tali prestazioni.
È possibile ottenere prestazioni gratuite o con pagamento del ticket sanitario per:
Controlli e trattamenti per individuare neoplasie del cavo orale
Interventi urgenti per salvaguardare la salute del paziente, come in caso di emorragie o gravi infiammazioni.
Per chi non rientra nelle categorie di vulnerabilità, e quindi deve rivolgersi a un dentista privato, è possibile recuperare parte dei costi sostenuti. Secondo l’Agenzia delle Entrate, le spese per il dentista possono essere detratte dalla dichiarazione dei redditi.
In particolare, come per tutte le spese mediche, anche quelle per il dentista possono essere detratte al 19%, ma solo per la parte che supera la franchigia di 129,11 euro. La detrazione è possibile solo per la parte di spesa non coperta dall’Irpef del familiare malato, con un limite massimo di 6.197,48 euro all’anno.
Attenzione: non tutti i costi dal dentista sono detraibili, poiché solo le spese di natura sanitaria sono ammesse, mentre quelle di natura estetica come lo sbiancamento dei denti, sono esclusi.
Tra le spese detraibili al 19% rientrano anche l’acquisto o l’affitto di dispositivi medici, come apparecchi e protesi dentarie.
Eppure, di bonus dentista si continua a parlare con insistenza anche perché da anni le associazioni di categoria fanno pressione affinché il governo possa prevedere una misura simile al bonus per lo psicologo.
Secondo Raffaele Iandolo della Commissione Albo Odontoiatri (Cao) sarebbe importantissimo fornire una risposta di assistenza socio sanitaria alle fasce più deboli della popolazione.
Non che sia semplice visto che l’attività odontoiatrica, totalmente fuori dal Servizio sanitario nazionale, vale da sola circa 7-8 miliardi di euro di fatturato, ma un voucher limitato ad alcuni tipi di prestazione sarebbe comunque opportuno.
Nel dettaglio, con un voucher da 100 o 150 euro l’anno ci si potrebbe limitare ai trattamenti di igiene orale, mentre salendo tra i 500 e i 1.000 euro si potrebbe anche procedere con l’ortodonzia conservativa e con le protesi, perlomeno quelle mobili. Per il momento, però, non è così, anche se comunque alcuni – pochi – trattamenti, sono comunque gratuiti.