Bollo auto, scadenza e sanzioni: come evitare brutte sorprese. Per evitare una stangata è bene ravvedersi in tempo. Ecco a cosa va incontro chi non paga il bollo (o lo paga in ritardo)
Il pagamento annuale del bollo auto è un obbligo essenziale per gli automobilisti italiani, solitamente con scadenza a fine febbraio, ma con variazioni in base al tipo di veicolo e alla regione.
L’Agenzia delle Entrate ha confermato che, nel 2024, le imprese potranno beneficiare di un addebito cumulativo in conto corrente, semplificando così il processo.
I residenti in una Regione o Provincia abilitata al servizio possono calcolare e pagare la tassa automobilistica online tramite accesso SPID o CIE. A seconda della regione, è possibile pagare il bollo corrente, oltre a gestire avvisi di pagamento e avvisi di accertamento tramite Codice Avviso PagoPA (IUV) o numero pratica.
L’obbligo di regolare il bollo auto 2024 è un passaggio fiscale fondamentale per ogni automobilista italiano. Questa tassa, legalmente prescritta, contribuisce al finanziamento dei servizi pubblici e al miglioramento delle infrastrutture stradali.
Il bollo auto è una tassa annuale dovuta dal proprietario del veicolo, indipendentemente dall’uso su strade pubbliche. Questo obbligo deriva dal possesso del veicolo, determinato dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA). La tassa è legata alla circolazione su strade pubbliche.
L’importo del bollo varia in base a fattori come la potenza fiscale del veicolo, tipo di carburante, anno di immatricolazione e regione di residenza. Devono pagare il bollo i ciclomotori, i quadricicli leggeri, i veicoli storici e collezionistici (oltre i 20 anni) e i veicoli ultratrentennali. Chi perde la proprietà del veicolo o rientra in categorie di esenzione non deve pagare.
Il bollo è calcolato principalmente in base ai kilowatt del veicolo, indicati sul libretto di circolazione. Anche la classe ambientale del veicolo è considerata.
In caso di leasing, usufrutto o acquisto con riservato dominio, l’obbligo di pagamento ricade su chi risulta utilizzatore, usufruttuario o acquirente al PRA. Per i veicoli a noleggio a lungo termine senza conducente, l’utilizzatore paga il bollo, come stabilito dall’art. 5, comma 32, D.L. 953/1982, convertito in L. 19 dicembre 2019, n. 157.
Chi deve pagare il bollo sono coloro che, l’ultimo giorno utile per il pagamento, risultano:
L’obbligo cessa con la cancellazione del veicolo dal registro. La tassa automobilistica deve essere pagata alla Regione o Provincia autonoma di residenza del proprietario.
Alcuni veicoli sono esenti dal pagamento del bollo. Le principali categorie esenti sono:
I veicoli elettrici sono esenti per i primi cinque anni dall’immatricolazione, poi con riduzioni in alcune regioni. Le auto ibride possono avere esenzioni temporanee variabili da regione a regione. I veicoli a GPL o metano possono avere esenzioni o riduzioni offerte da alcune regioni.
Le auto con più di 30 anni sono esentate dal pagamento, ma pagano una tassa di circolazione forfettaria se circolano su strade pubbliche. Le auto storiche (20-29 anni) possono avere una riduzione del 50% del bollo con il Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica. Veicoli per finalità di pubblica utilità, come ambulanze e mezzi di volontariato, sono esentati dal pagamento.
Il calcolo del bollo auto si basa su:
La tariffa regionale varia da regione a regione. La potenza fiscale indica la cilindrata e la potenza del motore. Il coefficiente ambientale tiene conto della classe ambientale del veicolo e può comportare sconti o maggiorazioni.
Esempio di calcolo per un veicolo in Lombardia con potenza fiscale di 12 cavalli e coefficiente ambientale Euro 6: (3,30 euro x 12 cavalli x 1) = 118,80 euro all’anno
Il pagamento del bollo può essere effettuato tramite diverse modalità, tra cui ACI Bollonet, delegazioni AC, agenzie di pratiche auto, punti vendita Lottomatica e Mooney, Poste Italiane, banche e app ACI-SPACE e IO.
Il mancato pagamento del bollo comporta sanzioni, con importi variabili in base alla regione e alla durata del ritardo. Le sanzioni possono includere interessi di mora, fermo amministrativo del veicolo e, in casi estremi, la confisca del mezzo.
Chi non paga la tassa per tre anni consecutivi rischia la cancellazione del veicolo dal PRA, con ritiro della carta di circolazione e della targa. Il bollo auto si prescrive in tre anni, a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui doveva essere pagato. Se in questo periodo non si riceve una richiesta di pagamento, la tassa cade in prescrizione.
Chi deve regolarizzare la propria situazione può accedere alla rateizzazione fino a 72 rate tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Per verificare i pagamenti effettuati e conoscere l’importo del bollo, è possibile consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate.
L’Agenzia delle Entrate o la Regione avviano la procedura di recupero del credito tramite avviso bonario, che comunica il dovere di pagare il bollo entro 30 giorni. Se il debito non viene saldato, si procede con l’iscrizione a ruolo del bollo non pagato e la ricezione di una cartella di pagamento.
Ci sono alcune strategie che puoi adottare per risparmiare sulla tassa legata ai veicoli a motore:
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