Non tutti lo sanno, ma esistono monete talmente rare da valere una fortuna. Hai questa moneta o altre simili in casa? Ecco quanto potresti farci vendendole
L’universo delle monete rare rappresenta un ambito remunerativo nel mondo del collezionismo. Gli appassionati di numismatica si dedicano costantemente alla ricerca di esemplari preziosi, e potrebbe persino accadere che un tesoro si nasconda in un cassetto dimenticato. Andare alla ricerca di monete rare è diventata la passione di moltissime persone, ma sono pochi quelli che possono dire di averne una. Inoltre, esiste una moneta greca, estremamente rara, che è arrivata a valere oltre 150mila euro! Vediamo di cosa stiamo parlando.
Una moneta greca rara dal valore nominale di 50 dracme ha recentemente raggiunto un record di prezzo durante un’asta in Svizzera: è stata venduta per 162mila euro. Questo esemplare da collezione è stato acquistato lo scorso novembre in un’asta dedicata a diverse monete storiche. Queste monete, emesse dal governo greco nel 1876 presso la Zecca di Parigi, sono estremamente rare, con solo 182 esemplari coniati.
L’intento dell’allora nascente Stato greco era di promuovere la modernizzazione del Paese, seguendo il modello europeo con la coniazione di grandi monete d’oro. La moneta venduta per 162mila euro si distingueva per le condizioni impeccabili, certificata MS65+, ed è stata acquistata da un collezionista straniero.
Un’altra moneta greca rara di alto valore, venduta all’asta, è stata quella da 5 dracme del 1833, ceduta per 8.500 euro. Questa è stata la prima moneta d’argento coniata presso la Zecca di Atene, precedente alla coniazione presso le zecche di Monaco e Parigi. Nonostante le sue condizioni non perfette, questa moneta ha un grande valore collezionistico grazie alla sua rarità.
In generale, le monete antiche in lega di rame, quando sono in buono stato, hanno un alto valore collezionistico, specialmente quelle in bronzo. Durante l’asta è stata venduta anche una moneta da 100 dracme del 1935, per un importo di 32mila euro.
Le monete greche rare, conosciute come dracme, sono oggetti molto ambiti sia dai collezionisti che dagli studiosi. Infatti, il loro valore storico, artistico e numismatico è più unico che raro. Tra le dracme più preziose e rare è assolutamente da annoverare quella di Alessandro Magno, risalente al periodo 336-323 a.C. Questa moneta presenta il ritratto di Ercole con la pelle del leone di Nemea sulla testa, e Zeus seduto su un trono con un’aquila e uno scettro. Il suo valore può variare notevolmente a seconda delle condizioni di conservazione e della sua rarità, ma alcuni esemplari possono valere migliaia di euro.
Altrettanto rinomata è la dracma di Atene (V secolo a.C.), la quale è caratterizzata dalla celebre “civetta di Atene” con il profilo della dea Atena che indossa un elmo sul dritto, e sul rovescio la civetta, simbolo della città. Anche questa moneta ha un valore che si aggira intorno al migliaio di euro, a seconda delle sue condizioni e della sua rarità.
È importante sottolineare che, però, non sono solamente le monete antiche, come le dracme, ad avere un valore così alto. Molte monete da 1 euro o superiori, infatti, presentando errori di conio o altre peculiarità, sono ricercatissime dai collezionisti, i quali sono disposti a pagare diverse somme di denaro per entrarne in possesso. Vediamo qualche esempio.
Tra le monete più rare del continente, gli euro con tiratura dell’anno 1999 sono particolarmente preziose. Questo è l’anno in cui i primi Paesi hanno iniziato a coniare monete, ben tre anni prima del 2002, l’anno ufficiale dell’introduzione dell’euro. Molte di queste monete sono già scomparse e dovrebbero essere restituite alle autorità, mentre in cinque Stati (Belgio, Francia, Finlandia, Spagna e Olanda) l’anno è addirittura indicato sulla moneta, rendendole particolarmente ricercate, sebbene spesso non abbiano valore nominale.
La moneta da 1 euro italiana, con l’iconico uomo vitruviano dietro la scritta 1 euro, presenta alcune varianti rare. Nella prima serie, i pezzi da 1 euro più rari sono quelli coniati nel 2004 e nel 2005, entrambi con una tiratura di soli 5 milioni di esemplari. Per la seconda serie, le edizioni più rare risalgono al 2018, 2019 e 2020, con una tiratura limitata a un milione di pezzi ciascuna.
La moneta da un euro greca, caratterizzata dalla raffigurazione di una civetta sul retro, è tra le più rare e ricercate. Molte di queste monete vengono messe in vendita online a cifre considerevoli, ma il loro valore rimane pressoché identico indipendentemente dalla presenza o meno della stella.
Le monete da 1 euro spagnole sono particolarmente ricercate dai collezionisti, con le prime serie che presentano il volto di re Juan Carlos e le successive quello dell’attuale sovrano, re Felipe VI. Le edizioni più rare sono quelle coniate negli anni più recenti, come il 2012, 2013, 2014 e 2015, a differenza del 1999, quando gli esemplari erano più numerosi. È importante prestare attenzione a eventuali errori di conio, in quanto possono conferire un valore aggiuntivo alla moneta, arrivando anche a mille euro.
Le versioni più recenti della moneta da 1 euro tedesca, con l’aquila stilizzata come simbolo del Paese, sono estremamente rare. Le monete della prima serie sono comuni, mentre quelle appartenenti alla serie dal 2008 in poi, specialmente se presentano errori di conio, possono essere vendute a cifre superiori a 500 euro.
La facciata posteriore della moneta da 1 euro portoghese presenta il sigillo reale portoghese datato 1144, circondato da 5 stemmi araldici e 7 castelli. Le prime serie degli inizi degli anni 2000 sono comuni, ma quelle del 2012 e 2013, con tiratura limitata, sono più rare. Le monete con eventuali errori di conio possono raggiungere un valore anche di mille euro.
Le monete di Città del Vaticano, che ha il diritto di coniare i suoi euro, sono altrettanto introvabili. Le più rare sono della seconda edizione, anno 2005, che riportano lo stemma del Cardinale Camerlengo con l’emblema della Camera Apostolica, in seguito alla morte di Papa Giovanni Paolo II. Altre serie notevoli sono la prima, risalente all’inizio del millennio con Wojtyla, e l’ultima, con Papa Francesco.
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