Per diventare notaio bisogna seguire dei passaggi necessari, partendo dal titolo di studi e arrivando fino al concorso: ecco come fare
Figura fondamentale per chi deve stipulare e registrare atti tra vivi e testamenti mortis causa, il notaio è un professionista molto ambito e ben retribuito.
Tuttavia, per esercitare questa professione è necessario possedere determinati requisiti e seguire un percorso lungo e impegnativo, che include anche il superamento di un concorso pubblico, comprensivo di prove scritte e orali. Ma chi è e cosa fa un notaio? Ecco tutto quello che c’è da sapere al riguardo.
Cos’è il notaio e cosa fa
Il notaio è un pubblico ufficiale incaricato dalla legge di essere imparziale e di proteggere equamente i diritti dei cittadini in ambito societario, immobiliare e successorio. Questo avviene conferendo pubblica fede agli atti stipulati alla sua presenza.
Il notaio svolge una varietà di compiti tra cui redigere atti pubblici, autenticare scritture private, verificare contratti in anticipo e fornire consulenza alle parti coinvolte.
Ad esempio, il notaio si occupa di permute, compravendite, donazioni, convenzioni matrimoniali e testamenti. Garantendo imparzialità e professionalità, assicura la massima sicurezza e certezza giuridica per ogni tipo di atto.
Nel 2023, le competenze del notaio sono state ulteriormente ampliate: in base al Decreto Legislativo n. 149 del 10 ottobre 2022, sono state introdotte nuove responsabilità riguardanti autorizzazioni per affari di volontaria giurisdizione.
Secondo l’articolo 21 del decreto: “Le autorizzazioni per la stipula di atti pubblici e scritture private autenticate, che coinvolgono minori, interdetti, inabilitati o beneficiari di amministrazione di sostegno, oppure che riguardano beni ereditari, possono essere rilasciate dal notaio rogante, su richiesta scritta delle parti, personalmente o tramite procuratore legale”.
Per diventare notaio è necessario rispettare determinati requisiti:
- essere cittadini italiani o di un altro Paese dell’Unione Europea
- bisogna avere un’età pari a minimo 21 anni
- possedere una laurea in Giurisprudenza o titolo equipollente.
Quest’ultima deve essere rilasciata da un’università italiana o di un altro ente riconosciuto. Ovviamente, è fondamentale essere incensurati e non aver ricevuto condanne penali definitive per delitti non colposi per cui è prevista una pena pari a minimo sei mesi.
Per partecipare al concorso per diventare notaio è necessario aver completato il periodo di praticantato, che deve durare almeno 18 mesi presso uno studio notarile.
Di questi, almeno un anno deve essere svolto continuativamente dopo aver ottenuto la laurea.
È importante sapere che gli interessati possono anticipare sei mesi di praticantato durante l’ultimo anno del loro corso di laurea.
Dopo aver individuato lo studio notarile presso cui si intende svolgere la pratica, è necessario registrarsi nel registro dei praticanti presso il Consiglio Notarile locale.
Ogni due mesi, il praticante deve presentare un certificato firmato dal notaio che attesti l’effettivo svolgimento della pratica.
Anche i funzionari dell’ordine giudiziario e gli avvocati con almeno un anno di esercizio possono aspirare a diventare notai. Per questi ultimi, il periodo di pratica è di otto mesi e devono presentare il certificato del notaio ogni mese.
Inoltre, per diventare notaio è richiesto il superamento di un concorso pubblico che viene, generalmente, bandito ogni anno dal Ministero della Giustizia: a questo possono partecipare coloro che hanno ultimato il periodo di pratica entro i 45 giorni seguenti la pubblicazione del bando. Per partecipare al concorso è necessario non avere più di 50 anni.
Il concorso pubblico prevede l’assegnazione di un numero programmato di sedi notarili. Si può prendere parte al concorso, consegnando i vari elaborati, soltanto per 5 volte, così come modificato dal comma 496 della legge numero 205 del 27 dicembre 2017, entrata in vigore a partire dal 1° gennaio 2018.
Tale prova viene svolta a Roma a livello nazionale e ed è composta da un esame scritto e un orale. A quest’ultimo possono accedere solamente coloro che hanno superato il primo.
Il tutto avviene al cospetto di una commissione esaminatrice composta da:
- un magistrato di cassazione in qualità di presidente;
- un magistrato idoneo alla nomina in cassazione, in veste di vice presidente;
- sette magistrati aventi la qualifica di magistrato di appello;
- sei professori universitari, ordinari o associati, che insegnino materie giuridiche;
- nove notai con alle spalle almeno dieci anni di anzianità professionale.
L’esame scritto prevede tre prove teoriche-pratiche, ovvero: un testamento, un atto tra vivi di diritto civile e un altro di diritto commerciale.
Per quanto riguarda l’orale, invece, bisogna superare tre prove riguardanti le seguenti materie:
- diritto civile, commerciale e volontaria giurisdizione, con particolare riferimento agli istituti giuridici in merito ai quali si esplica l’ufficio di notaio
- disposizioni inerenti l’ordinamento del Notariato e degli archivi notarili;
- disposizioni concernenti le imposte indirette.
Le prove vengono valutate complessivamente dalla commissione esaminatrice. Ultimato il concorso, il Ministero di Giustizia provvede a stilare la graduatoria dei candidati vincitori.
Considerando la graduatoria, il Ministero di Giustizia assegna al neo notaio la sede dove, entro tre mesi, deve aprire uno studio. Qui devono essere depositati e conservati obbligatoriamente atti, registri e repertori notarili.
L’assegnazione della sede e la nomina avvengono tramite un decreto del Direttore Generale della Giustizia Civile del Ministero, pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Il Ministero di Giustizia fornisce al notaio il sigillo e lo strumento per apporre la firma digitale. Il notaio deve depositare la firma autografa, insieme all’impronta del sigillo, presso il Consiglio Notarile di appartenenza, che si occupa della relativa iscrizione.
Il percorso per diventare notaio, come abbiamo visto, è complesso e impegnativo, ma è una professione molto ambita e ben remunerata.