Si avvicinano le elezioni europee 2024, ed è ora di capire quanto guadagneranno gli scrutatori e i presidenti di seggio. Ecco tutto quello che c’è da sapere a proposito
Qual è il compenso per scrutatori e presidenti di seggio durante le prossime elezioni? Questo reddito concorre alla formazione del reddito imponibile e quindi è soggetto a tassazione? Per coloro che si apprestano a svolgere il loro dovere nei seggi elettorali, è fondamentale conoscere anticipatamente quale sarà il reddito netto per i due giorni di impegno, durante i quali facilitano il voto dei cittadini. Inoltre, è importante sapere se il compenso ricevuto deve essere dichiarato nella dichiarazione dei redditi e quindi essere soggetto a tassazione, poiché ciò potrebbe ridurre il reddito netto. Vediamo le risposte a questi dubbi.
Cominciamo con le buone notizie per coloro che decidono di assumere l’incarico di scrutatore o presidente di seggio durante le prossime elezioni: è previsto un aumento del 15% nei guadagni per queste figure. Quando i cittadini vengono chiamati alle urne, il presidente di seggio e gli scrutatori, responsabili delle operazioni di voto, hanno diritto a un compenso che varia a seconda che si tratti di elezioni politiche, amministrative o di un referendum. Sebbene possa rappresentare un modo positivo per integrare il reddito, è importante sapere che l’importo del compenso può variare. Quanto guadagnano esattamente scrutatori e presidenti di seggio per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno, alle quali si aggiungono le elezioni amministrative e, in Piemonte e Umbria, quelle regionali?
L’importo dei compensi è determinato da diversi fattori, tra cui l’evento elettorale specifico, la responsabilità richiesta prima, durante e dopo il voto, e il numero di schede che ogni cittadino è tenuto a votare. Durante i referendum, ad esempio, dove il numero di schede è elevato, i compensi aumentano considerevolmente.
Proprio a causa dell’aumento delle responsabilità prima, durante e dopo il voto, il presidente di seggio riceve un compenso più elevato rispetto agli scrutatori.
Ma chi può svolgere il ruolo di scrutatore e come? La Legge stabilisce i criteri e le relative tabelle retributive. Inoltre, coloro che accettano di essere scrutatori hanno diritto a un’assenza giustificata e retribuita dal lavoro, oltre a un giorno di riposo compensativo successivo.
Una novità significativa per le prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno è l’ampliamento del periodo in cui i cittadini possono recarsi a votare: i seggi rimarranno aperti anche il sabato, dalle 14:00 alle 22:00, oltre alla normale apertura domenicale per l’intera giornata.
Il decreto elezioni, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso gennaio, non solo stabilisce le procedure di voto, ma include anche un incremento nei compensi per gli scrutatori e i presidenti di seggio, come indicato nell’articolo 1 comma 4 del Dl 7 del 29 gennaio 2024.
Il compenso forfettario per queste figure aumenta del 15%, una decisione presa in risposta alla ridotta partecipazione dei cittadini a ricoprire questi ruoli cruciali per il regolare svolgimento delle elezioni. Questo aumento del compenso si propone di rendere più allettante l’incarico e di incoraggiare una maggiore partecipazione.
Di solito, il pagamento dell’importo spettante avviene tramite una comunicazione inviata dal Comune di residenza, recapitata all’indirizzo del destinatario tramite posta o email, fornendo istruzioni su quando e come riscuotere i fondi. È possibile consultare anche il sito web del Comune o contattare direttamente l’Ufficio elettorale per ulteriori dettagli.
Le somme dovute vengono distribuite in diversi modi:
– Interamente dallo Stato per le elezioni del Parlamento Europeo;
– Metà dallo Stato e metà dal Comune per le elezioni europee e comunali;
– Metà dallo Stato e metà dalla Regione per le elezioni europee e regionali;
– Un terzo dallo Stato, un terzo dalla Regione e un terzo dal Comune per le elezioni europee, regionali e comunali.
Possono ricoprire il ruolo di scrutatori e presidenti di seggio sia coloro che sono senza lavoro, sia coloro che hanno un impiego, sia autonomo che dipendente. La legge prevede per i lavoratori dipendenti dei permessi elettorali che consentono di sospendere l’attività lavorativa nei giorni delle elezioni senza perdere la retribuzione prevista.
Indipendentemente dalle ore di disponibilità, ogni giornata in cui gli scrutatori e i presidenti di seggio sono impiegati dà diritto a un permesso sul lavoro. Secondo la Corte di Cassazione (sentenza 11830/2001), anche se la partecipazione riguarda solo una parte della giornata, l’assenza è giustificata per l’intera giornata lavorativa.
Pertanto, spetta un permesso retribuito per tutti i giorni in cui il lavoratore deve assentarsi per partecipare alle operazioni di voto. Se le elezioni cadono di sabato o domenica (giorni non lavorativi), gli scrutatori e i presidenti di seggio hanno diritto a un giorno di riposo compensativo il giorno successivo.
In alternativa, possono rinunciare al riposo compensativo, ma in tal caso hanno diritto a una quota di retribuzione aggiuntiva allo stipendio mensile.
Coloro che svolgono il ruolo di scrutatore o presidente di seggio durante le elezioni hanno diritto a un compenso. Questo solleva un interrogativo: è necessario dichiarare questi guadagni nella dichiarazione dei redditi e pagare le relative tasse?
Innanzitutto, è importante notare che il compenso per scrutatori e presidenti di seggio è soggetto a varie tipologie di elezioni e può variare in base al tipo di consultazione elettorale. Ad esempio, per le elezioni europee del 2024, è stato previsto un aumento del 15% dei compensi.
Il decreto elezioni approvato dal Consiglio dei Ministri ha stabilito tale aumento per stimolare una maggiore partecipazione dei cittadini a questi ruoli cruciali per il corretto svolgimento delle elezioni.
Per quanto riguarda la tassazione, per gli scrutatori, i presidenti di seggio e il segretario di sezione (se presente) non è prevista alcuna tassazione. La legge 53/1990 specifica che si tratta di un rimborso spese forfettario non soggetto a ritenute o tassazione. Di conseguenza, questi guadagni non rientrano nel calcolo del reddito imponibile e non devono essere dichiarati nella successiva dichiarazione dei redditi.
Inoltre, il Comune non emette la Certificazione Unica per questi compensi, poiché non contribuiscono alla formazione del reddito imponibile dei destinatari.
In sintesi, gli scrutatori e i presidenti di seggio possono ricevere un compenso senza dover pagare tasse su di esso, poiché si tratta di un rimborso spese non tassabile secondo la legge vigente.
Scopri come le vendite online su piattaforme come Vinted e Wallapop può comportare l'obbligo di…
In questo articolo vedremo tutto ciò che c’è da sapere a proposito dell’Isee universitario e…
Sei uno studente universitario e vorresti riuscire a ottenere un prestito d’onore? Ecco tutto ciò…
Volete attivare la vostra PEC ma non sapete come fare? Ecco tutto ciò che c’è…
Sempre più settori professionali sono aperti a entrambi i generi e gli effetti di questa…
Volete iniziare a informarvi un po’ di più sull’economia e sulla finanza? Ecco alcuni influencer…