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Economia

C’è l’ok ufficiale del Governo: 50 mila euro a fondo perduto per chi ne fa domanda, finalmente la svolta

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Claudio Rossi

Il Decreto Coesione, recentemente varato dal Governo, prevede incentivi massicci per una vasta platea di cittadini.

Il panorama degli incentivi in Italia sta per subire un’importante svolta con l’approvazione del decreto Coesione, avvenuta in Consiglio dei Ministri il 30 aprile. Questo provvedimento contiene una serie di misure mirate a sostenere una vasta platea di cittadini e contribuenti. Si possono avere fino a 50mila euro a fondo perduto. Ecco come fare domanda, se si ha diritto.

Il Governo ha recentemente approvato il Decreto Coesione – (informagiovanirieti.it)

In attesa della pubblicazione ufficiale del decreto Coesione, le anticipazioni fin qui fornite lasciano intravedere un quadro di incentivi significativi e articolati, finalizzati a sostenere l’autoimpiego e l’occupazione giovanile e femminile. Nonché a promuovere l’innovazione e la sostenibilità nel tessuto imprenditoriale italiano. Entriamo nel dettaglio di quelle che saranno le misure.

50mila euro a fondo perduto

Questo bonus è riservato a giovani fino a 35 anni e donne, entrambi disoccupati, nell’avvio di attività imprenditoriali o professionali. Una delle novità più significative riguarda l’introduzione di contributi e voucher a fondo perduto. L’entità varia in base all’area geografica di appartenenza, oscillando tra i 30.000 e i 50.000 euro. Questi incentivi finanzierebbero l’acquisto di beni, strumenti e servizi, con particolare attenzione verso l’innovazione digitale, la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico.

50mila euro a fondo perduto grazie al Decreto Coesione – (informagiovanirieti.it)

Per le regioni del Sud e le aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016, il valore dei voucher aumenterebbe fino a raggiungere i 50.000 euro, destinati soprattutto alla digitalizzazione e alla transizione energetica. Inoltre, è previsto un contributo a fondo perduto proporzionale all’investimento, pari al 65% o al 60% a seconda dell’entità della spesa e della zona geografica di riferimento.

La platea dei potenziali beneficiari degli incentivi è estremamente ampia e comprende giovani disoccupati fino a 35 anni, persone in condizioni di marginalità e vulnerabilità sociale, inattivi e donne disoccupate. Questi finanziamenti possono essere utilizzati per avviare nuove imprese, società fra professionisti o attività professionali, aprendo o rinnovando la partita IVA. Per le startup under 35 dei settori digitali e della transizione ecologica, decontribuzione al 100% per tre anni. Fino a un massimo di 800 euro al mese.

Le reazioni a queste nuove misure sono state principalmente positive, con l’associazione Confesercenti che ha accolto favorevolmente gli incentivi, suggerendo tuttavia alcuni correttivi per ampliare ulteriormente la platea dei beneficiari. Tra le proposte avanzate figurano l’innalzamento del limite di età a almeno 40 anni e l’istituzione di percorsi formativi e tutoraggi obbligatori di almeno tre anni.

Anche Confcommercio ha sottolineato l’importanza della qualità dell’azione formativa e di tutoraggio, accanto al sistema dei voucher, per garantire il successo delle iniziative di autoimpiego. Inoltre, il decreto Coesione introduce nuovi bonus contributivi destinati alle aziende che assumono donne e giovani. Con percentuali di agevolazione che possono arrivare fino al 100%.

Resta ancora in attesa il decreto interministeriale attuativo per il cosiddetto Superbonus assunzioni 2024, che dovrebbe istituire una maxi-deduzione al 120-130% per nuove assunzioni che comportano un incremento occupazionale. Come previsto dal decreto IRPEF di fine 2023.

Claudio Rossi

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