Partita Iva online: come aprire, quali sono i costi, quanto si paga di imposte e contributi? Ecco tutti i passaggi per mettersi in proprio
Come si apre una partita Iva online? Ebbene sì, non è sempre necessario rivolgersi a un commercialista: la cosa fondamentale da ricordare è che quando si avvia un’attività di lavoro autonomo o professionale, entro 30 giorni dall’avvio è necessario ottenere un numero di partita Iva.
Per evitare, però, di recarsi presso gli uffici e risparmiare tempo, è possibile procedere all’apertura della partita Iva online. Vediamo come si fa!
La prima cosa da fare per aprire una partita Iva online è procedere alla compilazione del modulo di apertura, che è uguale per tutti, ma questo è solo il primo passo visto che bisogna capire anche il codice Ateco da scegliere in base all’attività che si decide di fare.
L’apertura della partita Iva è completamente gratuita e, quindi, in questa primissima fase non sarà necessario né applicare marche da bollo, né fare versamenti.
Da qualche anno, però, la procedura più comoda e veloce è quella che consente di aprire la partita Iva online, comodamente da casa e senza richiedere l’ausilio di un commercialista, a costo praticamente di zero.
L’apertura della partita Iva può avvenire in due modalità:
Si può sempre anche richiedere il supporto di un commercialista o un consulente che può occuparsi direttamente dell’apertura e della consegna della documentazione, dietro compenso. A poter scegliere la modalità digitale per mettersi in proprio sono:
Per poter procedere con l’apertura della partita Iva online è necessario prima di tutto essere registrati al portale di Fisconline. Il processo non richiede molto tempo e neanche specifiche conoscenze. Per l’accedere al servizio, dopo la registrazione, è necessario essere in possesso di una delle seguenti credenziali di riconoscimento per l’identità digitale:
Una volta che ci si è registrati sul portale di Fisconline si può procedere con l’apertura della propria partita Iva. Per poterlo fare è necessario essere in possesso di tutte le informazioni e documentazione normalmente richiesta.
Nello specifico ai liberi professionisti verrà richiesto di compilare il modello AA9/12. All’interno di questo bisognerà, tra le altre cose, specificare il tipo di professione che si va a intraprendere, il codice Ateco corretto, e la tipologia di regime fiscale scelto.
Il passo successivo da compiere, quindi, è quello di informarsi su quale sia il codice Ateco da utilizzare per la specifica attività autonoma che si intende intraprendere tenendo presente che una partita Iva può avere anche più di un Codice Ateco.
Nel caso in cui si volesse scegliere il regime forfettario, è in questa sede che bisognerà dichiararlo, esattamente come accade anche per l’apertura fisica.
Per le ditte individuali invece il processo si rivela un po’ più lungo e complesso, come accade anche quando viene svolto di persona. Sarà anche necessario procedere con l’invio della ComUnica ai vari enti (Agenzia delle Entrate, Inps, e così via) sempre digitalmente. Una volta fatto si dovranno seguire i passaggi:
Potrebbe anche essere necessario, come accade nella maggioranza dei casi, presentare sempre telematicamente anche la SCIA agli sportelli SUAP del proprio Comune, con tutta la documentazione necessaria.
L’apertura di una partita Iva in sé non è un processo eccessivamente lungo, tuttavia può essere molto complesso, soprattutto per coloro che non hanno esperienza nel campo della fiscalità.
Gli errori fatti durante questo processo possono portare a conseguenze anche molto negative nei casi peggiori, mentre possono comunque rivelarsi una seccante perdita di tempo nelle situazioni migliori.
Quindi, per evitare problematiche, che si faccia online od offline, nel momento in cui si apre una partita Iva è sempre consigliabile rivolgersi a un consulente, soprattutto per quel che riguarda la scelta del codice Ateco corretto, oppure della forma giuridica più appropriata, o la tipologia di regime fiscale da preferire.
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