I lavoratori impiegati con orario part-time, o ridotto, hanno gli stessi diritti alle ferie dei dipendenti a tempo pieno: infatti, nonostante le differenze nell’orario di lavoro, le regole per la maturazione e la fruizione delle ferie aziendali rimangono invariate.
In altre parole, i lavoratori part-time accumulano gli stessi giorni di ferie dei colleghi a tempo pieno, ma è il datore di lavoro a decidere quando possono effettivamente prenderne.
Poiché le ferie non si possono prendere a ore, a differenza dei permessi, non c’è motivo per cui i dipendenti part-time debbano avere un numero inferiore di giorni solo perché lavorano meno.
Tuttavia, ci possono essere differenze nel calcolo dei giorni di ferie maturati a seconda della tipologia di contratto part-time. Ad esempio nel caso del part-time orizzontale, il dipendente accumula i giorni allo stesso modo dei colleghi a tempo pieno, mentre per il part-time verticale o misto possono esserci considerazioni aggiuntive.
Ecco come calcolare le ferie per i diversi tipi di contratti part-time e come vengono riproporzionate in base al periodo di lavoro rispetto ai contratti full-time.
Per il calcolo dei giorni, è utile distinguere tra diverse tipologie di contratto part-time:
Per esempio, per un lavoratore con part-time verticale che lavora 3 mesi all’anno, si calcolano le ferie annuali per i contratti full-time e si moltiplicano per 3. Se il contratto prevede 26 giorni, il lavoratore avrà diritto a 6,5 giorni all’anno.
Nel part-time misto, le ferie si calcolano in base alle ore lavorate. Una formula utile per questo calcolo è: 170 (un mese di lavoro in ore)/(100 x percentuale part-time) = ammontare delle giorni in ore.
In ogni caso, quando il dipendente prende un giorno di ferie, il datore di lavoro sottrae da quelle residue un numero di ore equivalente alla durata della giornata lavorativa prevista dal contratto. Ad esempio, se la giornata lavorativa è di sole 4 ore, il datore di lavoro sottrarrà 4 ore dalle residue.
Prendiamo come esempio Marco, dipendente che ha sottoscritto un contratto part-time di tipo verticale che prevede lo svolgimento dell’attività lavorativa per 10 mesi l’anno.
Il calcolo in questo caso è molto semplice. Basta considerare i giorni di ferie a disposizione durante l’anno, ad esempio 26 giorni, suddividerli per 12 mesi e moltiplicarli per il numero di mesi di lavoro, ossia 10. Ne risulta che Marco ogni anno ha diritto a 21,6 giorni di ferie, 5 in meno rispetto ai colleghi impiegati con orario full-time.
I periodi di assenza per ferie sono retribuiti dall’azienda allo stesso modo dei giorni lavorativi. All’interno del cedolino, le ore verranno indicate in maniera differente in base al tipo di retribuzione percepita:
In busta paga, quindi, i lavoratori retribuiti in modo fisso ogni mese riceveranno il compenso delle ore di ferie indicato nella colonna degli elementi figurativi, senza che questo impatti in alcun modo sui calcoli dello stipendio netto.
Esistono delle circostanze per le quali si è impossibilitati a prestare servizio, ma, nonostante l’assenza dal lavoro, si maturano giorni di ferie. Nei seguenti casi, infatti, non viene applicata una riduzione né della retribuzione, né del monte ore disponibili annualmente:
Di seguito, i casi di assenza dal lavoro che non prevedono maturazione di giorni di ferie:
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