Secondo una ricerca recente, la Generazione Z ascolta musica almeno 10 ore a settimana, ecco cosa ascoltano
Wabe ha voluto indagare quanto i giovani di oggi ascoltino musica nell’arco della settimana e per farlo ha coinvolto 2000 ragazzi e ragazze tra i 17 e i 26 anni.
I risultati hanno messo in luce che i giovani di oggi ascoltano musica ogni volta che possono, toccando almeno 10 ore di streaming musicale a settimana. Ecco cosa ascoltano e cosa significa per loro ascoltare musica.
La GenZ ha bisogno di musica
Quello che è merso da questo studio è che i giovani ascoltano musica per il loro benessere psicologico: la musica serve loro per rilassarsi, per dissociarsi dalla realtà e come sottofondo in generale per la loro vita.
Più della metà degli intervistati, ha dichiarato di ascoltare musica per migliorare il proprio stato d’animo o la concentrazione.
Il 32% di loro, sostiene di preferire i video ASMR per favorire il sonno mentre i podcast sono la scelta preferita dal 58% degli intervistati.
Questo dimostra come il suono sia uno strumento potente per rilassare la mente e concedere di mettere in pausa i pensieri troppo rumorosi, ogni volta che si schiaccia play sul dispositivo.
Che musica ascolta la GenZ?
La Generazione Z ascolta letteralmente di tutto, infatti mostra dei gusti musicali fluidi.
Ecco qualche caratteristica relativa alle tendenze di ascolto dei giovani di oggi:
- Ascoltano qualsiasi tipo di brano proveniente da culture anche molto diverse, ad esempio il K-Pop.
- Invece di ascoltare album preferiscono ascoltare playlist, meglio ancora se personalizzate o realizzate da altri membri della community per scoprire nuova musica.
- Non ascoltano un solo genere musicale ma spaziano tra generi anche molto diversi tra loro: da pop a rap, da musica lenta a veloce, da allegra a triste: cercano la canzone giusta per ogni momento di vita che attraversano.
- Si fidano dei social e ascoltano nuova musica che viene proposta loro attraverso le piattaforme senza chiusure mentali o preconcetti.
- Prediligono i “remix” ovvero le canzoni remixate insieme, stile mashup, moda che sta dilagando su TikTok, la piatatforma social più utilizzata dalla GenZ.
Insomma, alla GenZ le categorie non piacciono e sembra che Billie Eilish, cantante amatissima dai più giovani e appartenente lei stessa a questa fascia generazionale, sembra essere d’accordo:
“Odio l’idea dei generi. Non penso che una canzone debba essere inserita in una categoria”
Che ruolo ha TikTok in tutto questo?
Come abbiamo detto, TikTok ha raggiunto un successo clamoroso tra i più giovani, tanto da fronteggiare Instagram a livello di utenti. L’aspetto interessante della musica che normalmente diventa virale su TikTok è che si tratta di musica remixata, rallentata o velocizzata.
A raggiungere maggior successo quindi non sono le canzoni originali dei cantanti, ma dei remix realizzati a regola d’arte dagli utenti che, spesso, risultano addirittura più convincenti e amati delle canzoni originali.
La durata dei video e, di conseguenza, delle canzoni su TikTok è minima, si aggira infatti attorno ai 15 secondi. Perciò, la musica viene apprezzata in poco e deve convincere in un intervallo di tempo brevissimo. Le canzoni più popolari tendono ad avere sempre gli stessi BPM, ovvero quasi sempre lo stesso ritmo o cadenza.
Dallo speed up allo slowed e reverb
Le versioni sped up delle canzoni piacciono moltissimo, e ben si prestano per stare all’interno dei tempi limitati del video. Il dilagare di questo tipo di brani velocizzati, moda chiamata nightcore, ha generato dei cambiamenti anche all’interno del mercato musicale e molte case discografiche si stanno attrezzando per remixare a loro volta i loro cataloghi, per stare al passo con i tempi e dare ai giovani ciò che vogliono anche al di là della piattaforma social.
Ecco cosa ne pensa Nima Nasseri, dirigente di Universal Mondo:
“Anziché spendere 50.000 dollari in un remix fatto da un dj superstar, con cifre relativamente basse otteniamo molto più ritorno e visibilità”
Se lo sped up piace, anche lo slowed e il reverb sono particolarmente amati: le canzoni più famose vengono rallentate e modificate con effetti in grado di generare una sorta di eco o riverbero, per donare un effetto più drammatico ad ogni video o momento di vita.
In conclusione, possiamo dire che la GenZ sia decisamente musico-dipendente, e che dimostri un’apertura a qualsiasi genere musicale.
Questo fa onore ai giovani di oggi, che preferiscono rimanere aperti a nuovi brani e suggerimenti, e passano sempre più ore muniti di cuffiette e nuove playlist da riprodurre.