Addio documenti di carta o plastica, addio allo Spid a cui abbiamo fatto tanta fatica ad abituarci, e benvenuto a: “It Wallet”
Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) è un sistema di accesso, attraverso un’identità digitale, ai servizi online che riguardano la pubblica amministrazione.
In questi ultimi anni è stato molto utilizzato da chi ha avuto bisogno di mettersi in collegamento con un edificio pubblico attraverso internet. Questa tecnologia ha reso sicuramente molto più semplice e veloce la comunicazione tra il settore pubblico e i cittadini, permettendo a milioni di italiani di acquisire informazioni importanti in pochi secondi.
Lo SPID è stato introdotto nel 2021, ma sta per essere sostituito da un’altra tecnologia. Tutti sperano che questo nuovo metodo sia più efficace, ma sarà davvero così? Ecco tutto ciò che devi sapere sulla tecnologia che sostituirà lo SPID e cosa dovrai fare nei prossimi mesi per adeguarti alle decisioni degli organi competenti.
SPID: ecco come sarà sostituito
Entro la metà del 2024, lo SPID andrà in pensione, dopo soli tre anni di utilizzo. Sarà sostituito da una nuova tecnologia, aggiornata e probabilmente più efficace. Gli italiani avranno la possibilità di accedere al proprio portafoglio digitale attraverso IT Wallet, tanto caro al sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti.
Questo sarà disponibile progressivamente a partire dall’estate e così carta d’identità, tessera sanitaria, carta della disabilità, patente di guida, passaporto e tessera elettorale diventeranno digitali e saranno disponibili per tutti i maggiorenni sull’app Io.
Non si tratta solo di risparmiare carta e plastica dei documenti, evitando smarrimenti e furti, il portafoglio digitale permetterà anche di tagliare i tempi della burocrazia e rendere più facili servizi e riconoscimenti.
Il Dipartimento per la trasformazione digitale, oggi guidato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alessio Butti, ci lavora da oltre un anno e mezzo, attingendo ai circa 1,7 miliardi di fondi del Piano destinati alla digitalizzazione dei dati personali e della Pubblica amministrazione.
Con l’obiettivo di facilitare la vita delle persone e rendere più efficiente il dialogo tra Pa e cittadini. E ora, dopo alcuni mesi di ritardo (si doveva partire a fine 2023), si è finalmente pronti a quella che viene rilanciata dall’esecutivo come una rivoluzione tech.
Questo servizio permetterà ai cittadini italiani di consultare tutti i dati riguardanti i documenti personali (dalla carta di identità alla tessera sanitaria, passando per la patente di guida), ma anche di mettersi in contatto con gli uffici pubblici online, proprio come è accaduto in questi anni con lo SPID.
Sarà una nuova identità digitale nella quale i cittadini potranno caricare i propri documenti, da utilizzare in diverse occasioni. La nuova piattaforma dovrebbe essere disponibile verso la metà del 2024, anche se non è stata ancora comunicata una data ufficiale.
Di sicuro, nei prossimi mesi il governo fornirà indicazioni e informazioni più precise, per il momento dobbiamo accontentarci di alcune indiscrezioni provenienti da organi vicini alle istituzioni pubbliche. IT Wallet rappresenterà una svolta per gli italiani e consentirà all’Italia di adeguarsi alle disposizioni dell’Unione Europea.
“L’obiettivo è di arrivare a una identità digitale unica con la Cie (carta identità elettronica)” e “siamo tutti d’accordo, pubblico e privato, per lavorare in questa direzione”.
Con l’It Wallet “sarà una pubblica amministrazione più semplice”, ha aggiunto Butti, “Puntiamo ad una identità digitale unica: la carta d’identità elettronica che sarà indispensabile per accedere entro il 2026 all’IT Wallet pubblico (in cui avere, in modo facoltativo, patente di guida, tessera sanitaria e carta della disabilità ndr). E resterà anche lo Spid che sarà utile per accedere all’IT Wallet privato” (in cui avere la tessera del trasporto pubblico fino all’abbonamento a teatro, ndr). Dunque per il momento, la carta d’identità elettronica non sostituirà lo Spid, ma sarà un ulteriore strumento per agevolare le pratiche burocratiche.
Il nuovo sistema dovrebbe essere introdotto gradualmente. In un primo momento, infatti, i cittadini accederanno a IT Wallet attraverso le stesse credenziali usate in questi anni per lo SPID. Un po’ alla volta, IT Wallet diventerà un sistema indipendente e questo sviluppo dovrebbe terminare verso la fine del prossimo anno.
A conferma della spinta alla Cie è il lancio della nuova campagna “Cie già”: questo il claim attraverso il quale passa il rilancio della carta d’identità elettronica, lo strumento che consente ai cittadini e alle imprese di creare un filo diretto con le amministrazioni, riducendo attese e file nel segno della digitalizzazione.
Una nuova campagna di comunicazione accompagnerà la rinascita dell’innovativo strumento che aumenterà al massimo livello la sicurezza sul trattamento dati e consentirà di snellire numerosissime pratiche burocratiche in tutta Italia.
Al momento la Cie, la carta d’identità elettronica, è stata rilasciata a oltre 43 milioni di italiani, mentre sono oltre 14 mila le amministrazioni che ne consentono l’utilizzo, dai comuni all’Agenzia delle Entrate o l’Inps.
La nuova campagna, realizzata dal Dipartimento per la Trasformazione digitale con la collaborazione del Dipartimento per l’informazione e l’editoria e il ministero dell’Interno, è stata presentata a metà marzo.
“Dobbiamo incentivare l’utilizzo della Cie” ha spiegato il sottosegretario Alessio Butti, “c’è bisogno di uno scatto di reni dei cittadini. Il nostro obiettivo è semplificare la vita ai cittadini e alle imprese. L’app Cie Id è straordinaria, è dotata di un QR code con cui poter risolvere ogni tipo di procedura. Un vero salto quantico verso il futuro“.
Le tre fasi dell’IT Wallet e l’abbandono dello SPID
Nel frattempo, si inizierà con una sperimentazione tecnica di qualche mese, per l’It Wallet, proprio a partire da tessera sanitaria e carta della disabilità, coinvolgendo qualche centinaio di persone.
Stando agli attuali obiettivi prefissati la piattaforma dovrebbe essere pronta entro il 30 giugno, ma il traguardo potrebbe slittare a settembre. A quel punto i cittadini potranno caricare sull’app Io questi due documenti, certificati con la firma elettronica.
La carta d’identità, fa sapere il Dipartimento, dovrebbe arrivare in formato digitale assieme alle due tessere o subito dopo, al massimo entro il prossimo ottobre.
In una terza fase, tra l’autunno di quest’anno e i primi mesi del prossimo, si aprirà poi l’app Io alla patente di guida, il passaporto, la tessera elettorale e man mano a tutti gli altri documenti (come titoli di studio e licenze professionali, oltre che documenti giuridici che provano l’attivazione di regimi di tutela, rappresentanza o delega).
Ci sarà poi spazio anche per perizie e titoli o attestati tecnici, grazie a una serie di altri portafogli digitali (questi, però, a pagamento) dedicati ai professionisti (come avvocati, ingegneri, commercialisti e architetti), alle banche e alle aziende di telecomunicazione, con una partnership tra Stato e imprese. Oltre ai provider pubblici, quindi, ci saranno anche quelli privati.
Più nel dettaglio, si potranno avere in formato digitale: attestazioni elettroniche per partecipare a bandi pubblici, titoli professionali per dimostrare l’appartenenza agli albi, i curricula come attestazione elettronica nel rapporto con la Pa e per la selezione del personale, ma anche pareri, asseverazioni e altri documenti per specialisti.
Le aziende private, accreditandosi su un’apposita infrastruttura web che sarà predisposta, potranno proporre altre soluzioni di portafoglio digitale oltre a IT wallet. Grazie a tutta la documentazione di progetto disponibile online, i soggetti privati, dopo un apposito percorso di qualifica e certificazione, potranno quindi sviluppare e-wallet per utenze specialistiche o generali, a seconda delle opportunità individuate, in piena autonomia, sul mercato.
La platea dei potenziali interessati comprende, come detto, ogni cittadino maggiorenne (44,5 milioni di persone), ma visto che si passa dall’app Io servirà avere o la Carta d’identità elettronica (Cie) o lo Spid.
Al momento sono state erogate in Italia circa 36 milioni di identità digitali e 37,7 milioni di Cie, ma molti sono ancora indietro sul fronte delle competenze, soprattutto i più anziani, e per questo sarà necessario accelerare sull’alfabetizzazione digitale.
Quanto a possibili malfunzionamenti o intrusioni hacker, il Dipartimento per l’innovazione assicura che It Wallet sarà sicuro, grazie a due livelli di validazione dei documenti per riconoscere chi sta dall’altra parte del portafoglio digitale. I dati dovrebbero essere scambiati senza intermediari, garantendo ai cittadini il controllo su quali informazioni condividere.