Il bonus gite scolastiche riparte, ma con molte modifiche e novità importanti. Ecco tutto quello che bisogna sapere a riguardo
Il sostegno per i viaggi educativi agli studenti delle scuole superiori viene rinnovato attraverso il bonus gite scolastiche, un beneficio approvato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito per agevolare la partecipazione agli itinerari di studio. Destinato agli studenti di famiglie a basso reddito, il termine per richiedere il sostegno è scaduto il 15 febbraio, ma presto sarà riaperto. Il Ministro Valditara ha recentemente firmato una direttiva per riavviare il processo di assegnazione del contributo, apportando modifiche ai criteri di idoneità al fine di ampliare il numero di potenziali beneficiari. Il bonus, che può arrivare fino a 150 euro, sarà disponibile per un numero maggiore di studenti. Ma vediamo tutte le novità e tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Ci sono, quindi, belle notizie per gli studenti delle scuole superiori che hanno pianificato o già effettuato un viaggio o una gita durante l’attuale anno scolastico. C’è la possibilità di ricevere un rimborso o uno sconto che rende il costo della gita più gestibile, beneficiando così un maggior numero di studenti. Ma vediamo quali sono i requisiti che bisogna soddisfare per poter utilizzare questo bonus.
Nella prima fase, circa 25mila studenti hanno presentato richiesta per il bonus gite scolastiche, destinato precedentemente a famiglie con un ISEE fino a 5.000 euro. Con ancora risorse a disposizione, la Direttiva del 3 aprile 2023, n. 6, ha allocato 50 milioni di euro per includere un vasto numero di studenti nei viaggi e nelle visite didattiche, soprattutto quelli provenienti da famiglie a basso reddito. Questo ha portato il Ministro dell’Istruzione ad autorizzare la riapertura delle richieste, coinvolgendo un maggior numero di famiglie.
Gli studenti della scuola superiore di secondo grado, con un ISEE familiare fino a 15mila euro, avranno la possibilità di fare richiesta. È importante sottolineare che più studenti dello stesso nucleo familiare possono presentare domanda.
Per richiedere il bonus, è necessario avere un ISEE valido (aggiornato al 2024). La procedura di domanda è online, tramite l’applicazione Unica del Ministero dell’Istruzione, che offre strumenti e risorse per gli studenti e le famiglie. Dopo l’accesso tramite Spid, Cie, Cns o eIDas, si deve navigare nell’area “Famiglie e studenti” e richiedere l’agevolazione nella sezione “Servizi”, sotto “Agevolazioni”, nell’ambito dei “Viaggi di istruzione”. Una volta inviata la domanda, il sistema fornisce un esito immediato; la richiesta viene respinta solo se manca il requisito dell’ISEE. Tuttavia, l’importo esatto del bonus sarà comunicato successivamente. Le scuole, sulla base delle risorse assegnate e del numero di beneficiari effettivi, distribuiranno equamente i fondi tra gli studenti, fino a un massimo di 150 euro. Questi soldi potranno essere utilizzati per i viaggi di istruzione previsti entro la fine dell’anno scolastico 2023-2024.
Secondo quanto specificato dal Ministero dell’Istruzione, nelle situazioni in cui le istituzioni scolastiche beneficiarie delle risorse abbiano già organizzato visite didattiche per l’anno scolastico 2023-2024 e non ne abbiano in programma altre, il bonus potrà essere utilizzato come rimborso delle spese sostenute per le visite già effettuate. Sarà quindi compito della scuola avviare una procedura di rimborso in modo che gli studenti beneficiari del bonus possano recuperare una parte delle spese sostenute.
Per i viaggi scolastici, c’è anche un’altra opzione di supporto: la detrazione fiscale che può essere richiesta nella dichiarazione dei redditi. Questa non è un’agevolazione specifica per i viaggi, ma una detrazione per le spese scolastiche, che può arrivare fino a un massimo di 800 euro.
La decisione di Valditara è giunta poco dopo un parere dell’Autorità Nazionale Anticorruzione che ha semplificato le procedure per le scuole nell’organizzazione dei viaggi di istruzione. Alla fine di febbraio, l’ANAC ha chiarito che, analogamente a quanto accaduto per gli affidamenti diretti di piccola entità, le scuole potranno autonomamente procedere agli appalti per organizzare viaggi di studio, stage linguistici e scambi culturali fino al 30 settembre 2024, e assegnare concessioni di distributori automatici. Questa semplificazione è un aiuto per le istituzioni in vista delle attività didattiche primaverili, anche se giunge verso la fine dell’anno scolastico e difficilmente avrà un impatto significativo sul 2024 già in corso.
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