Esistono monete che hanno un valore molto maggiore rispetto a quello che si può pensare. Hai una di queste monete? Non spenderla per nessun motivo!
L’universo dei centesimi e, nel complesso, delle monete rare rappresenta un ambito remunerativo nel mondo del collezionismo. Gli appassionati di numismatica si dedicano costantemente alla ricerca di esemplari preziosi, e potrebbe persino accadere che un tesoro si nasconda in un cassetto dimenticato. Andare alla ricerca di monete e centesimi rari è diventata la passione di moltissime persone, ma sono pochi quelli che possono dire di averne una. Ma come si fa a capire se una moneta è rara? E quali sono le più rare? Vediamo la risposta a queste domande.
L’Euro fa parte della nostra vita da molti anni ormai. Nonostante siano in circolazione da un po’ di tempo, ci sono varianti delle monete che hanno un valore molto superiore al loro valore nominale. Alcune di queste monete vengono battute all’asta a cifre molto alte e sono molto ambite dai collezionisti. Le monete da 1, 2 e 5 centesimi, spesso considerate di poco valore, possono in realtà valere una fortuna. Prima di vedere quali sono le monete più rare che si possono trovare in circolazione (e che possono arrivare a valere una fortuna) dobbiamo vedere come si possono distinguere da quelle classiche.
Solitamente, una moneta rara è caratterizzata da una circolazione limitata, ovvero da un numero veramente basso di unità disponibili. Alcuni elementi che contribuiscono a questa rarità includono l’appartenenza a una serie commemorativa, la presenza di errori di conio o una tiratura limitata.
Per individuare le monete rare, diversi fattori sono determinanti, soprattutto per gli euro:
Per individuare le monete rare, in generale, si applica il criterio della rarità: meno esemplari ci sono, maggiore è il valore. Questo principio è particolarmente valido per le monete antiche che non vengono più prodotte. È importante notare che le monete diventano più preziose quando il loro stato di conservazione si avvicina a quello originario, noto come “fior di conio”.
Questa idea di rarità è condivisa anche dalle criptovalute, come Bitcoin, che si basano su tecnologie blockchain. Ad esempio, il massimo di 21 milioni di unità di Bitcoin è fissato dall’algoritmo, conferendole valore e caratteristiche anti-inflazionistiche, spesso paragonate a quelle dell’oro.
Esaminiamo quelle che richiedono particolare attenzione perché il loro valore è molto più alto di quanto si possa pensare.
Cominciamo con le monete da 1 centesimo, le più disprezzate e che non vengono più prodotte dal 2018 perché sono sempre meno utilizzate. Tuttavia, ci sono esemplari che hanno un valore considerevole. Prima fra tutte la moneta da 1 centesimo progettata dall’architetto tedesco Rolf Lederbogen, la cui rarità ha portato alcuni esemplari a essere venduti all’asta per cifre esorbitanti, in alcuni casi fino a 50.000 euro. Poi ci sono casi in Italia di monete da 1 centesimo in grado di cambiare la fortuna di chi le possiede. Ad esempio, ci sono monete in cui è presente un’immagine errata. Al posto del consueto Castel del Monte pugliese, su diverse monete da 1 centesimo è raffigurata la Mole Antonelliana di Torino, che di solito compare sulle monete da 2 centesimi. Inoltre, il diametro è più ampio, come quello delle monete da 2 centesimi. Questo errore ha portato al loro rapido ritiro dalla circolazione, ma alcune sono rimaste in circolazione e valgono tra i 2.500 e i 3.000 euro. Alcune di esse hanno raggiunto valori fino a 6.600 euro nelle aste specializzate. Inoltre, c’è una moneta da 1 centesimo con incisione solo sul retro e senza anno di conio, che vale 550 euro. Oppure quella del 2003 della Repubblica di San Marino, che vale 10 euro se non presenta graffi.
Ora concentriamoci sulle monete da 2 centesimi, poiché esistono diverse varianti che hanno un valore superiore al loro valore nominale. Le caratteristiche da cercare sono le seguenti:
– Il globo in basso a destra;
– 6 linee;
– 12 stelle;
– Il numero 2;
– La scritta “Euro cent”.
In Italia, su un lato è raffigurata la Mole Antonelliana. Tuttavia, state attenti, perché se avete una moneta da 2 centesimi coniata dal Vaticano nel 2002, potreste trovarvi in possesso di una moneta dal valore potenziale di 110 euro. Questo perché ne sono state coniate soltanto 67.000 esemplari.
Anche le monete da 5 centesimi, considerate tra i cosiddetti “ramini”, sono quelle meno valutate. Tuttavia, ci sono esemplari particolari che valgono molto più del loro valore nominale, sebbene chi le possiede non diventerà certo ricco. I casi in cui la moneta da 5 centesimi assume un valore superiore al solito sono i seguenti:
– I 5 centesimi della Repubblica di San Marino coniati nel 2003, che valgono 10 euro;
– I rari 5 centesimi coniati dalla Zecca di Roma nel 2003, del valore di 15 euro;
– I rari 5 centesimi coniati dalla Zecca Vaticana nel 2002, del valore di 40 euro.
Ma come si possono vendere queste monete? Se si desidera vendere monete rare, è essenziale, per prima cosa, valutarle attentamente, magari con l’aiuto di un esperto. Nel caso di monete non più in circolazione, come l’euro italiano del 1999, è consigliabile restituirle alle autorità competenti. Per le monete commemorative o rare da 1 euro, con tiratura limitata o errori di conio, è possibile stabilire il valore di mercato confrontandolo con altre offerte sul mercato.
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