Sicurezza sul lavoro, quali sono le figure che non possono mancare nei cantieri?

Aumenta il numero degli incidenti sul lavoro, con il 2023 che ha visto più di 1.000 morti. Scopriamo allora quali sono le figure fondamentali per la sicurezza nei cantieri.

La situazione dell’edilizia in Italia sta registrando una fase di crescita, favorita dalla ripresa economica post-pandemia e dagli incentivi fiscali in atto. Tuttavia, questo incremento di attività non è privo di rischi, specialmente per quanto riguarda la sicurezza dei lavoratori impiegati nei cantieri. In un contesto in cui il numero di incidenti sul lavoro è in aumento, emerge la necessità di adottare misure preventive efficaci.

Cantiere
Lavoratore in cantiere| Unsplash @JeridenVillegas – Informagiovanirieti.it

La sicurezza sul lavoro nei cantieri edili richiede un impegno costante da parte di tutte le parti coinvolte, con particolare attenzione alla formazione e alla designazione di figure professionali qualificate. Solo così sarà possibile garantire un ambiente lavorativo sicuro e conforme alle normative vigenti.

Le figure fondamentali

Per affrontare queste sfide, è fondamentale identificare e definire le figure professionali chiave all’interno dei cantieri. Ad esempio, un ruolo importante è quello del coordinatore in fase di progettazione, ovvero colui che è responsabile di delineare il layout del cantiere e di pianificare i flussi di produzione. Allo stesso modo, il coordinatore in fase di esecuzione si occupa di tradurre in pratica quanto stabilito dal coordinatore di progettazione. Infine, il responsabile dei lavori agisce come tramite tra il datore di lavoro e gli enti di vigilanza, assicurando il rispetto delle normative e delle procedure di sicurezza. Queste figure devono possedere competenze tecniche specifiche: il coordinatore della sicurezza deve essere un ingegnere o un architetto iscritto all’ordine professionale, mentre il responsabile dei lavori deve avere una solida formazione tecnica di base. È importante sottolineare che tali ruoli possono essere ricoperti anche da un’unica persona.

I rischi del datore di lavoro

Gli incidenti sul lavoro comportano inevitabilmente responsabilità civili e penali, che devono essere chiaramente individuate e affrontate. Attualmente, il datore di lavoro può essere oggetto di indagine sia sul versante penale, in caso di lesioni dolose o colpose, sia sul piano amministrativo, in presenza di violazioni normative. Una gestione attenta del cantiere, supportata da un coordinatore della sicurezza competente, è essenziale per prevenire incidenti e garantire un ambiente di lavoro sicuro.
Affinché il coordinatore possa svolgere efficacemente il proprio ruolo, è necessario considerarlo come un vero e proprio ufficiale di pubblico servizio, incaricato di convocare riunioni di coordinamento, effettuare ispezioni a sorpresa e fornire comunicazioni tempestive alla committenza riguardo a eventuali criticità o miglioramenti necessari.

Incidenti sul lavoro: i numeri del 2023

Nel corso del 2023, il numero di vittime sul lavoro in Italia ha superato quota 1.041, evidenziando un aumento degli infortuni del +1,1% rispetto all’anno precedente. Se da un lato si è registrata una diminuzione degli incidenti in itinere, dall’altro si è registrato un aumento delle vittime in occasione di lavoro.

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, alcune regioni italiane hanno mostrato un’incidenza di infortuni mortali superiore al 25% rispetto alla media nazionale. Tra queste si trovano Abruzzo, Umbria, Basilicata, Puglia, Molise, Campania e Calabria, seguite da Sicilia ed Emilia-Romagna. Altri territori, come Friuli-Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Veneto, Sardegna, Lombardia, Liguria e Trentino-Alto Adige, presentano un rischio di infortuni mortali inferiore. L’Osservatorio Vega ha anche identificato i lavoratori più a rischio in base all’età. Risulta che i lavoratori tra i 15 e i 24 anni abbiano un rischio maggiore rispetto a quelli tra i 25 e i 34 anni, mentre i lavoratori ultrasessantacinquenni mostrano l’incidenza più elevata di infortuni mortali.

Gli stranieri impiegati in Italia hanno subito un rischio di morte sul lavoro più che doppio rispetto agli italiani, con 155 decessi su 799. Tra gli italiani, la Lombardia ha registrato il maggior numero di vittime, seguita da altre regioni come Campania, Veneto, Emilia-Romagna e Puglia. Nel dettaglio, nel 2023 il settore delle costruzioni ha registrato il maggior numero di infortuni mortali, seguito da Trasporti e Magazzinaggio, Attività Manifatturiere e Commercio. Le denunce di infortuni sono diminuite rispetto all’anno precedente, passando da 84.327 a 41.171.

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