Chiuse le elezioni in Sardegna, le prossime regionali riguarderanno Abruzzo, Basilicata, Piemonte e Umbria. Vediamo quando verranno aperti i seggi e, soprattutto, chi sono i candidati dei diversi schieramenti politici
Archiviate le elezioni regionali in Sardegna, dove la candidata del centrosinistra Alessandra Todde ha battuto di una manciata di voti il candidato del centrodestra e governatore uscente Paolo Truzzu, per i partiti politici è già tempo di pensare ai prossimi appuntamenti elettorali.
Presto si voterà infatti anche in altre regioni d’Italia, dove la sfida tra i partiti di Governo e quelli di opposizione promette nuovamente scintille.
Vediamo quali sono date e candidati da tenere in mente.
Attraverso la pubblicazione di una nota congiunta, i partiti del centrodestra di Governo hanno fatto sapere di aver raggiunto un accordo per quanto riguarda le candidature alle prossime regionali che si terranno in Piemonte, Basilicata e Umbria.
A essere ricandidati saranno infatti i governatori uscenti, Vito Bardi (Forza Italia), Alberto Cirio (Forza Italia) e Donatella Tesei (Lega), mentre il centrosinistra è ancora in fase di discussione.
“I presidenti di Basilicata, Piemonte e Umbria, che hanno ben governato, saranno i candidati di tutto il centrodestra unito ai prossimi appuntamenti elettorali regionali. Si tratta della conferma del Presidente Vito Bardi per la Lucania, del presidente Alberto Cirio per il Piemonte e della Presidente Donatella Tesei per l’Umbria”.
Questa, parte della nota congiunta attraverso la quale i partiti del Governo di centrodestra hanno comunicato di aver trovato un’intesa per le prossime elezioni regionali.
Una decisione che è stata poi esplicitata ulteriormente dal leader di Forza Italia e vicepremier Antonio Tajani, del cui partito fanno parte due dei governatori ricandidati:
“La decisione adottata da tutti va nella giusta direzione di consolidare il centrodestra, che dimostra ancora una volta la propria coesione. Siamo assolutamente soddisfatti, lo abbiamo sempre detto che si sarebbe trovato un accordo. Questo rafforza la coalizione, i candidati. Le candidature fatte in anticipo permettono di pianificare la campagna elettorale e di allargare anche i consensi. Noi guardiamo a tutte le forze di centro per quanto riguarda i nostri due candidati, che sono Bardi e Cirio: allargare i confini della coalizione di centrodestra per avere noi il campo il più largo possibile, senza rinunciare alle nostre idee. Cirio e Bardi sono candidati seri, che hanno fatto bene”.
In ordine di tempo, le prime regionali in cui centrodestra e centrosinistra si sfideranno nuovamente sono quelle che riguardano l’Abruzzo, dove si voterà domenica 10 marzo.
Qui i candidati sono due: il governatore uscente Marco Marsilio (Fratelli d’Italia) per il centrodestra e l’ex rettore dell’Università di Teramo Luciano D’Amico (indipendente) per il centrosinistra e il campo progressista.
D’Amico sarà infatti sostenuto sia dal Partito Democratico che dal Movimento 5 Stelle e anche da Azione, Italia Viva e diverse liste civiche, a rappresentanza dunque di un “campo larghissimo”, che unisce insieme partiti in passato abbastanza lontani tra loro.
Marsilio si ricandida invece dopo aver ottenuto il 48% dei consensi nel 2019, quando è diventato il primo presidente di regione di Fratelli d’Italia (è considerato un uomo molto vicino alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni).
Dopo l’Abruzzo, si passerà poi alla Basilicata, regione in cui si vota domenica 21 e lunedì 22 aprile.
Il centrodestra, come anticipato in precedenza, ricandiderà il governatore uscente Vito Bardi (Forza Italia), il quale nel 2019 fu eletto con il sostegno di cinque liste, tra cui anche quelle delle tre principali forze oggi al Governo, ovvero Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.
Il centrosinistra non ha invece ancora un nome ufficiale, non avendo trovato un’intesa.
A lanciare un appello affinché Partito Democratico e Movimento 5 Stelle possano trovare una quadra in tempi brevi è stato Angelo Chiarozzo, candidato di Basilicata Casa Comune:
“La Basilicata abbia lo stesso coraggio della Sardegna. Lì si è registrata la prima vittoria dell’alleanza Pd-M5S. Per la prima volta da quasi dieci anni, il centrosinistra ha vinto in una regione precedentemente amministrata dalla destra, cosa che speriamo di poter fare anche noi in Basilicata”.
Difficile che un accordo venga però trovato a breve.
Mentre il Partito Democratico ha già fatto sapere di essere disposto a sostenere Chiarozzo, il Movimento 5 Stelle finora è parso decisamente meno convinto e Azione ha addirittura espresso la propria contrarietà, con Italia Viva che ha invece proposto delle primarie all’interno della regione.
Una volta votato in Basilicata, le elezioni regionali si sposteranno poi in Piemonte, dove i seggi verranno aperti sabato 8 e domenica 9 giugno, in concomitanza con le prossime elezioni europee.
Il candidato del centrodestra sarà il governatore uscente Alberto Cirio (Forza Italia), mentre, anche in questo caso, non è ancora noto chi sarà quello del centrosinistra.
I partiti progressisti non hanno infatti ancora raggiunto un accordo definitivo.
Uno dei nomi papabili è quello di Chiara Gribaudo, deputata e vicepresidente del Partito Democratico che nei giorni scorsi ha dato la propria disponibilità per essere candidata.
Completa il quadro l’Umbria, regione in cui le elezioni si terranno il prossimo autunno, in date però ancora da definire.
Anche in questo caso, la Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno fatto sapere di voler ricandidare la governatrice uscente Donatella Tesei (Lega), alla quale tutti e tre i partiti daranno il proprio appoggio alle prossime regionali.
Da trovare è invece nuovamente il nome del candidato del centrosinistra.
È molto probabile che pure in Umbria il centrosinistra cercherà di sfidare l’alleanza di Governo con una coalizione larga e guidata essenzialmente da un accordo tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
Un campo largo che però, per il momento, non ha ancora trovato un nome intorno al quale riunirsi.
Dovrà farlo necessariamente nei prossimi mesi, così da trovare un’alternativa valida da proporre a quella avanzata dal centrodestra e provare a replicare quanto ottenuto negli scorsi giorni in Sardegna.
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