Che lavori cercano di più gli italiani su LinkedIn? Ce lo dice Marcello Albergoni, manager di LinkedIn Italia in una sua recente intervista
Quasi tutti hanno un profilo su LinkedIn. Ovviamente, c’è chi lo utilizza giornalmente per cercare nuove proposte lavorative o condividere contenuti, e chi lo sfrutta di meno giusto per rimanere in contatto con ex colleghi e informarsi sul mondo del lavoro.
In ogni caso, che tu faccia parte della prima categoria di utenti o della seconda, oggi vogliamo raccontarti quali sono i lavori che vanno per la maggiore su LinkedIn, ovvero quali posti di lavoro vengono cercati più di frequente dagli italiani.
Secondo Marcello Albergoni, country manager per l’Italia di LinkedIn, la famosa piattaforma social dedicata al mondo del lavoro, ha voluto condividere pubblicamente i risultati di un’ indagine interna.
Questa indagine è andata a mettere in luce i 10 lavori emergenti su LinkedIn, ovvero quelli che hanno ottenuto più ricerche negli ultimi cinque anni.
È interessante notare come la maggior parte delle occupazioni più richieste siano inerenti all’intelligenza artificiale o all’universo tecnologico, questo sottolinea come il tech e digital si stiano allargando sempre di più anche nel mondo del lavoro.
Capire quali sono le 10 professioni più cercate in Italia su Linkedin è un’informazione utile, ma bisogna considerare che LinkedIn non copre tutte le categorie di professionisti. Ad esempio, non copre lavori come impiegato statale in università o operaio in azienda, come sottolinea anche Marcello Albergoni della sua intervista al Corriere della Sera:
“In origine questa era una piattaforma per “consulentoni” e sviluppatori, poi si è allargata ed è arrivata a coinvolgere anche il mondo del commercio e della grande distribuzione, con ricerche di addetti ai magazzini o alle casse. Ora cerchiamo di convincere le aziende, le università e le scuole a mettersi in mostra, per completare il panorama del lavoro”
Vediamo subito quali sono i 10 lavori più cercati sulla piattaforma social dedicata al mondo del lavoro più famosa, che conta al suo interno la bellezza di 830 milioni di membri e 58 milioni di aziende a livello mondiale, di cui 19 milioni di iscritti italiani.
Ecco i 10 lavori più cercati dagli italiani su LinkedIn:
Nell’elencarli, Marcello Albergoni ci ha tenuto a sottolineare che non si tratta di dati definitivi ma che, probabilmente, muteranno nel corso dei prossimi anni:
“I dieci lavoratori emergenti, cioè con la crescita maggiore negli ultimi cinque anni, sono: addetto allo sviluppo commerciale, ingegnere dell’intelligenza artificiale, analista Soc, sustainability specialist, cloud engineer, data engineer, responsabile acquisti, cyber security engineer, consulente cloud e fiscalista. Ma tutto è in continuo mutamento. E lo confermano gli intervistati della nostra ricerca: il 74 per cento considera necessario il re-skilling, e la percentuale sale all’80 tra i millenial. E poi l’intelligenza artificiale avrà un impatto enorme sull’attuale panorama, sarà una transizione”
Il mondo del lavoro è tutto fuorché statico, e la sua dinamicità risiede nel sapersi adeguare all’attualità e rispecchiarla a livello di nuovi posti di lavoro e nuove figure professionali, che spuntato anno dopo anno. Questo accade soprattutto a causa della trasformazione digitale che stiamo vivendo sotto ogni fronte: dalla logistica, alla domotica, dall’ingegneria, al commercio.
È importante che le realtà aziendali sfruttino l’alto numero di richieste in questi ambiti, si tengano aggiornate e stiano al passo con i tempi, decidendo di implementare internamente dei cambiamenti in ottica digitale: un’azienda che si rifiuta di innovarsi, è destinata a fallire o a rimanere indietro rispetto alla concorrenza.
Le aziende che, invece, hanno già introdotto questi cambiamenti, è bene che ragionino su due diversi binari che conducono nella stessa direzione di successo, ovvero: da un lato introdurre nuove figure professionali, in grado di dare un contributo prezioso alle performance aziendali, ma puntare anche sui dipendenti già assunti, che conoscono a fondo l’azienda e potrebbero solo aver bisogno di una formazione o corso di aggiornamento per poter tornare ad essere delle risorse preziose in ottica di questo cambiamento.
In ogni caso, le parole di Marcello Albergoni ci fanno ben sperare per il futuro: forse la tecnologia e l’intelligenza artificiale più che togliere lavoro alle persone, stanno creando nuovi posti di lavoro e figure professionali che, fino a pochi anni, nessuno di noi avrebbe mai potuto immaginare.
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