Migliorare costantemente la sicurezza sul lavoro deve restare sempre una delle priorità per l’Italia. Ieri la Cgil di Firenze ha lanciato un allarme per la sentenza Cassazione 38914. Ecco cosa è successo
In un Mondo ideale, morti e infortuni sul posto di lavoro non ce ne dovrebbero mai essere e la sicurezza di tutti i lavoratori dovrebbe sempre essere salvaguardata.
Purtroppo, un Mondo ideale non esiste e in Italia ogni anno si continuano a contare le cosiddette “morti bianche”, espressione utilizzata per indicare chi resta vittima di un incidente fatale sul lavoro.
Un tema di cui si è discusso ieri a Firenze, in occasione dell’evento “Oltre la sentenza di Cassazione n°38914”.
Evento a Firenze: la Cgil lancia un allarme
Si è tenuta nella giornata di ieri nel Salone di Vittorio a Firenze l’iniziativa “Oltre la sentenza di Cassazione n°38914”, la quale ha visto la partecipazione di svariate personalità esperte in materia di sicurezza sul lavoro.
L’evento ha previsto la discussione della sentenza n°38914, la quale è stata pronunciata il 25 settembre 2023 dalla Corte di Cassazione e in cui è stata confermata la condanna per omicidio colposo nei confronti del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, così come anche del titolare dell’azienda in cui si è verificato un incidente mortale, causato dalla presunta carenza di un’adeguata formazione alle mansioni svolte al momento del decesso.
La discussione in questione è stata introdotta da Giancarla Casini, Segretaria della Cgil di Firenze, la quale ha espresso le seguenti parole sul tema di giornata:
“Questa è una sentenza che tanto ci ha preoccupato, almeno in una prima fase, ma che sicuramente non ci deve impaurire o far credere che la funzione e il ruolo dei Delegati alla Sicurezza sia diventato più rischioso di prima, anche perché l’interpretazione che hanno dato dell’art. 50 T.U. 81/08 non è seguita dalla maggior parte della giurisprudenza e soprattutto è un precedente isolato della Cassazione”.
Ciò che la Segretaria della Cgil di Firenze ha voluto sottolineare è come l’interpretazione giuridica dell’art.50 sia stata “stravagante”, un fatto che però non stupisce più di molto, dal momento che è capitato diverse volte che la Cassazione definisse il ruolo del Rappresentante della Sicurezza dei Lavoratori come “Responsabile” piuttosto che “Rappresentante”, come a presupporre che chi ricopre tale carica sia chiamato a svolgere una mansione di sorveglianza piuttosto che di rappresentanza.
Un errore per Casini, la quale ha poi aggiunto:
“La Legge 215/2021 non ci ha mai convinto del tutto perché con il suo articolato indebolisce il valore della prevenzione, concentrandosi su aspetti più di vigilanza e di responsabilità”.
Nel corso dell’evento sono poi intervenuti anche Gabriella Del Rosso, avvocato civilista, Giovanni De Paulis, direttore dell’Ispettorato dell’Area Metropolitana di Firenze, Mauro Luigi, direttore ASL Centro Prevenzione Igiene e Sicurezza nei luoghi di lavoro e Silvia Lelli, professoressa dell’Università di Firenze.
L’iniziativa ha poi visto una serie di testimonianze e interventi da parte dei diversi RLS e RLST presenti in loco, i quali hanno permesso di formulare un quadro più accurato di quella che è realmente al momento la condizione che questa categoria di lavoratori vive sul lavoro.
Si è dibattuto quindi sull’importanza di continuare a migliorare la sicurezza sul lavoro, così che tragici eventi come quello che si lega alla sentenza di Cassazione n°38914 non si ripetano più.
A conclusione della giornata è arrivato poi l’intervento di Bernardo Marasco, Segretario Generale della Cgil di Firenze:
“I piani mirati oggetto di controllo sinergico fra Organizzazioni Sindacali ed Enti Preposti sono senza dubbio un risultato importante, ma l’obiettivo che vorremmo raggiungere è quello di trovare una modalità condivisa anche su altri aspetti quali quelli sull’emersione del lavoro sommerso attraverso la tutela della Salute e Sicurezza sui luoghi del lavoro”.
Così Marasco ha sottolineato l’importanza che la creazione di posti di lavoro più sicuri e dignitosi, così come anche la tutela dei delegati RSU, RSA ed RSL nello svolgimento delle proprie funzioni, ha per la CGIL di Firenze.
“Non possiamo continuare solo ad indignarci quando accadono infortuni mortali o gravi. Questo la Camera del Lavoro lo ha maturato da tempo. Bisogna agire e mettere in campo azioni concrete che determinino cambiamenti per migliorare le condizioni nei luoghi di lavoro, attraverso una Cultura sulla Salute e Sicurezza che diventi prassi quotidiana per tutte e tutti i lavoratori, comprese le nuove generazioni, fin dalle scuole primarie”.
Il Ministro Calderone: “Rendere gli ambienti di lavoro più sicuri”
Ad affrontare il tema della sicurezza sul lavoro è stata nelle scorse ore anche Marina Calderone, Ministro del Lavoro che, in audizione al Senato in commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro, ha ribadito la volontà del Governo di “ragionare sulle ricadute sul lavoro e le tutele” in materia di sicurezza, soprattutto in relazione ai processi in corso per quanto riguarda la transizione digitale e l’impatto che l’intelligenza artificiale sta avendo in molti settori.
Parlando di sicurezza e lavoro, Calderone ha sottolineato la necessità di un confronto sul tema proprio dell’intelligenza artificiale, il cui uso deve essere regolato, così da “rendere più sicuri gli ambienti di lavoro e le attività lavorative”.
Calderone ha spiegato:
“Non dobbiamo declinare il tema in termini di distruzione del lavoro umano. È importate capire in che modo può essere d’ausilio ai temi trattati. Il tema dell’impatto sul lavoro e sulla sicurezza sarà oggetto del G7 lavoro, dall’11 al 13 settembre, e interesserà, come detto dalla Presidente del Consiglio (Giorgia Meloni, ndr), anche il vertice dei Capi di Stato e di Governo a maggio, così come le ministeriali”.
Parlando dell’importanza di un’adeguata formazione preventiva in tema di sicurezza sul lavoro, il Ministro ha dichiarato che il Governo “sostiene che diventi legge l’obbligo di insegnamento delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro all’interno dei percorsi scolastici. Crediamo che sia importante che i giovani possano fare un’esperienza di contatto con il mondo del lavoro prima di finire il percorso formativo”.
Dati alla mano, Calderone ha infine sottolineato come tra gennaio e novembre del 2023 si sia registrata fortunatamente una diminuzione degli incidenti e degli infortuni (anche mortali, ndr) sul posto di lavoro, rispetto allo stesso periodo del 2022.
Ciò non significa però che quanto è stato fatto finora basti.
Bisogna continuare a fare prevenzione e a migliorare gli standard di sicurezza sull’ambiente di lavoro.