Il business del BNPL (Buy Now, Pay Later, ‘compra ora e paga dopo’) è ormai sulla bocca di tutti. Scopriamo insieme di cosa si tratta
Il meccanismo che sta piacendo a tutti: il cliente effettua il pagamento in tre o quattro rate senza interessi, il venditore riceve immediatamente l’intero importo e la piattaforma finanziaria guadagna commissioni piuttosto generose.
Questa formula del compra ora, paga dopo o abbreviato come BNPL (Buy Now Pay Later) sta agitando un mercato di credito finora poco dinamico e caratterizzato da tassi elevati, registrando incrementi record, evidenziati anche durante lo shopping natalizio appena trascorso.
Tuttavia, questo successo ha destato preoccupazione tra le autorità di vigilanza e le banche centrali, che temono che la facilità e la rapidità del sistema nel concedere sostanzialmente prestiti, seppur di importo limitato, possano portare a un indebitamento significativo, soprattutto per giovani, persone a basso reddito e con scarse risorse educative, che sono i principali utilizzatori di questo servizio.
Il meccanismo del Buy now pay later consente al venditore di ricevere immediatamente il pagamento, mentre l’acquirente può restituire l’importo in tre o quattro rate, a seconda del gestore del servizio. Di solito, non sono addebitati interessi al consumatore, a differenza del venditore che deve affrontare le commissioni.
Un metodo che piace molto, tanto che coloro che lo utilizzano aumentano di anno in anno: stando ai dati di CRIF Market Outlook, il BNPL nel 2022 è aumentato in Italia del 47%.
Andando nel dettaglio, emerge un notevole aumento dell’utilizzo del “Buy now pay later” rispetto ad altre forme di credito, come i più tradizionali finanziamenti small ticket (micro-crediti), soprattutto in alcune specifiche stagioni dell’anno.
Secondo CRIF, il BNPL ha trovato diffusione nei settori del Travel (pagamenti rateali per biglietti aerei, particolarmente elevati quest’anno), Insurance (opzione di pagamento a rate per polizze assicurative) e B2B (transazioni commerciali tra imprese).
Tutte operazioni in cui l’importo del BNPL risulta molto più basso rispetto al credito al consumo tradizionale: oltre il 50% delle richieste è inferiore ai 500 euro.
Per quanto riguarda l’età media dei consumatori, gli utenti di questi crediti (small ticket e BNPL) presentano caratteristiche simili.
Per oltre il 71% della popolazione di riferimento, entrambe le forme di credito sono utilizzate prevalentemente da persone appartenenti alla generazione X e Millennials, ovvero coloro nati tra il 1965 e il 1980 e tra il 1980 e il 1995, rispettivamente.
Queste generazioni sono cresciute con l’e-commerce e la digitalizzazione dei servizi finanziari, rendendo l’adozione di nuove forme di pagamento un processo naturale per loro.
Riguardo ai pagamenti, Floa, una società del gruppo BNP Paribas attiva nel settore dei pagamenti, ha dichiarato che il 43% degli europei ha già effettuato acquisti utilizzando questa modalità.
Nel contesto italiano, nel periodo compreso tra il 2021 e il 2022, il numero di utenti che ha optato per questa forma di pagamento è cresciuto del 22%.
Floa ha sottolineato che questo settore ha ancora un notevole potenziale di crescita nel mercato italiano, poiché il 31% dei cittadini del Paese (quasi uno su tre) utilizza questa soluzione di pagamento in modo sporadico.
Una ricerca condotta da Floa in collaborazione con la società di consulenza e big data Kantar evidenzia che i consumatori italiani non sono soddisfatti delle modalità di acquisto online più diffuse.
Questo ha reso le nuove soluzioni di pagamento, soprattutto per coloro che desiderano effettuare acquisti senza sostenere spese immediate eccessive, sempre più attraenti. Queste alternative diventano particolarmente appetibili per chi vuole gestire le proprie finanze in modo flessibile.
Esempi di Compra ora, paga dopo sono Klarna e Scalapay, disponibili presso la stragrande maggioranza dei siti di e-commerce o di fornitori digitali.
Il timore legato a queste modalità di pagamento riguarda la possibilità che un sistema così rapido e accessibile possa portare a un indebitamento significativo, specialmente tra coloro che ne usufruiscono spesso in modo inconsapevole.
Le autorità preoccupate identificano in particolare giovani, individui con reddito limitato e basso livello di istruzione come le categorie più suscettibili a utilizzare questo servizio.
La pratica comune di suddividere il prezzo in piccole rate, se sommato, può generare un importo notevole difficilmente sostenibile entro la fine del mese.
Nonostante gli importi frazionati siano relativamente modesti, la somma totale delle rate per gli acquisti, spesso effettuati attraverso canali online, può raggiungere cifre che diventano difficili da rimborsare entro la fine del mese.
Questo può portare ad aumenti di commissioni, spese aggiuntive o addirittura insolvenze. Fondamentalmente, soprattutto le autorità statunitensi, temono che tutti gli sforzi compiuti negli anni per limitare e regolamentare l’indebitamento, attraverso una vasta gamma di norme sui prestiti, mutui e carte di credito, siano di fatto elusi.
Un analista di Wells Fargo ha coniato il termine debito fantasma per descrivere questa situazione, e l’Ufficio dei Consumatori degli Stati Uniti sta attualmente conducendo una serie di indagini, poiché ha notato che i tassi di insolvenza associati a questo tipo di finanziamento sono significativamente superiori rispetto al credito al consumo e ad altre forme di finanziamento.
Poco più di due anni fa, nel dicembre 2022, la Banca d’Italia aveva già segnalato le possibili criticità: nel comunicato si affermava che “questa forma di credito si sta diffondendo anche nel nostro Paese, ma non è oggetto di una specifica regolamentazione”, pertanto Bankitalia intendeva “richiamare l’attenzione dei consumatori sulle forme di Compra ora, paga dopo maggiormente diffuse nel mercato italiano, sui possibili rischi e sulle tutele riconosciute ai clienti dalla disciplina di trasparenza bancaria”.
Banca Italia non è la sola: anche la Banca d’Irlanda ha lanciato una serie di avvertimenti ai consumatori riguardo a questi sistemi di pagamento.
La Banca dei Regolamenti Internazionali ha raccomandato ulteriormente la trasparenza e ha sottolineato l’importanza di aumentare le informazioni a disposizione dei consumatori. Ha anche chiesto un monitoraggio più attento delle piattaforme finanziarie.
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