In 19 regioni italiane su 20 i saldi invernali partiranno da venerdì 5 gennaio: attesa una spesa media di 267 euro
Al via i saldi invernali 2024: sono iniziate ufficialmente in tutta Italia le vendite di fine stagione e, secondo un sondaggio condotto da Ipsos per Confesercenti, integrato da una survey condotta sulle pmi associate a Fismo, l’associazione dei negozi di moda Confesercenti, quattro consumatori su dieci hanno già pianificato di comprare in saldo, con un budget medio previsto di 267 euro.
C’è poi un ulteriore 56% che acquisterà in caso di offerte interessante e che quindi non ha preventivato la spesa, ma il cambiamento climatico complica la partita dei commercianti: le temperature eccezionalmente miti registrate tra ottobre e dicembre hanno quasi dimezzato gli acquisti delle collezioni autunno-inverno e i negozi arrivano ai saldi senza avere praticamente mai avuto l’occasione di vendere i capi a prezzo pieno.
Il 40% ha già individuato cosa comprare, e prevede di acquistare entro domenica 7 gennaio, con un budget medio previsto di 267 euro a persona, anche se il 38% prevede di spendere meno di 150 euro.
Una polarizzazione confermata dal fatto che la maggior parte assoluta dei consumatori – il 56% – comprerà solo di fronte ad un’offerta convincente. Una quota in crescita rispetto agli scorsi anni, segnale di una maggiore attenzione da parte delle famiglie: l’onda lunga dell’inflazione pesa ancora sui bilanci, e l’acquisto in saldo diventa meno impulsivo e più ragionato.
Chi è intenzionato a comprare cerca soprattutto calzature – 58% delle indicazioni – seguite a stretto giro da maglioni e felpe (56%). La classifica dei desiderata degli italiani per i saldi invernali 2024 prosegue con l’intimo (34%), gonne e/o pantaloni (33%), magliette, canottiere e top (29%), camicie e camicette (27%). Sotto la media le indicazioni per capispalla (21%, lo scorso anno erano il 27%). Il 19% cercherà una borsa, mentre il 17% un abito/completo; il 15% si orienterà invece sulla biancheria per la casa, il 13% su foulard, cappelli e altri accessori. Il 12% dei consumatori segnala interesse per l’acquisto di cinture e il 10% per articoli di piccola pelletteria, portafogli e portacarte.
Quando ci sono i saldi, i negozi fisici mantengono saldamente la preferenza dei consumatori: li sceglie l’83%, contro il 51% che prevede di acquistare online.
A partecipare alle vendite di fine stagione sarà l’85,5% delle medie e piccole imprese del commercio moda, anche se il 92,1% ritiene che la data di inizio, appena una manciata di giorni dopo l’inizio ‘astronomico’ dell’inverno il 21 dicembre, sia troppo anticipata.
Le temperature, più miti del normale, hanno infatti inciso sulle vendite del 96% delle imprese con un calo medio del -46% delle collezioni autunno inverno. “Bisogna rivedere le norme che disciplinano le vendite di fine stagione”, commenta Beniamino Campobasso, Presidente nazionale di Fismo Confesercenti “I saldi iniziano in un periodo eccessivamente precoce rispetto al fine stagione, laddove, se si espletassero nel giusto periodo, rappresenterebbero un’occasione di grande interesse economico, sia per gli operatori commerciali che per i consumatori”, osserva, sollecitando “di posticipare l’inizio degli sconti ad una data più vicina a quella della vera fine della stagione”.
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme.
In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Per gli acquisti online i cambi o la rescissione del contratto sono sempre consentiti entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto indipendentemente dalla presenza di difetti, fatta eccezione per i prodotti su misura o personalizzati. Per la prova dei capi non c’è obbligo ma è rimesso alla discrezionalità del negoziante, mentre per quanto riguarda i pagamenti le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda, ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Infine per l’indicazione del prezzo c’è l’obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e, generalmente, il prezzo finale. In tutto il periodo dei saldi il prezzo iniziale sarà il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi. Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia come Saldi Chiari e Sicuri, Saldi Trasparenti, Saldi Tranquilli.
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