Il piano di studi del nuovo liceo, che partirà a settembre in via sperimentale, e tutto quello che c’è da sapere per iscriversi
Con l’avvio delle iscrizioni per il nuovo anno scolastico, viene ufficialmente introdotto il liceo del made in Italy, un’innovativa offerta formativa nata dall’articolo 18 della legge 206 del 2023. Le prime classi di questo innovativo percorso di studi saranno attivate nel prossimo anno scolastico, in seguito all’inserimento ufficiale del programma nella Gazzetta Ufficiale e alla diffusione delle istruzioni pratiche per le iscrizioni da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito, insieme al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Questo liceo è progettato per offrire agli studenti un’approfondita comprensione degli aspetti storici, geografici, artistici e culturali dello sviluppo industriale e del tessuto produttivo italiano. Il percorso di studi coinvolgerà materie umanistiche e STEM, con una particolare attenzione a discipline economiche, giuridiche e tecnologiche.
La piattaforma Unica gestirà il processo di iscrizione, consentendo a genitori e studenti di effettuare la scelta a partire dal 23 gennaio. Questo nuovo liceo sarà implementato in via sperimentale solo su richiesta delle scuole, statali e paritarie, che già offrono l’opzione economico-sociale del percorso del liceo delle scienze umane. La richiesta dovrà essere presentata in accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale e inviata anche alla Regione di competenza.
Il percorso del Made in Italy nei primi due anni prevede un approfondimento di discipline cruciali, tra cui 132 ore di lingua e letteratura italiana, 99 ore di storia e geografia, 99 ore di diritto, 99 ore di economia politica, 99 ore di lingua e cultura straniera, 99 ore di matematica (con informatica), 66 ore di lingua e cultura straniera 2, 66 ore di scienze naturali (biologia, chimica, scienze della terra), 66 ore di scienze motorie e sportive, 33 ore di storia dell’arte e 33 ore di religione cattolica o attività alternative. In totale, sono previste 891 ore di studio, offrendo agli studenti un approccio multidisciplinare e orientato al mondo dell’industria e del Made in Italy.
In contemporanea, si apre la possibilità di iscriversi alla filiera tecnologico-professionale, un percorso quadriennale che risponde alla necessità di un maggiore collegamento tra istruzione e mondo del lavoro. Scuole, istituti tecnici e professionali hanno tempo fino al 12 gennaio per presentare la propria candidatura, proponendo innovazioni come un partenariato con almeno un’impresa, esperienze on the job già a partire dai 15 anni, discipline STEM e attività laboratoriali. Questa filiera punta a fornire agli studenti un’educazione pratica e orientata al futuro, incorporando moduli didattici e attività laboratoriali svolti da esperti del settore.
Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha accolto con soddisfazione l’istituzione di questo liceo, sottolineando come risponda all’obiettivo del dicastero di avvicinare l’istruzione al mondo dell’imprenditoria nazionale e del lavoro. L’obiettivo è ridurre la distanza tra le competenze richieste dai settori produttivi e quelle fornite dalla scuola. Questo nuovo approccio si inserisce nella riforma degli Istituti tecnici e professionali, volta a preparare gli studenti in modo più mirato alle esigenze del mercato del lavoro.
Sebbene il ministro Adolfo Urso consideri il Liceo del Made in Italy come un baluardo per la crescita sostenibile e la valorizzazione del talento italiano a livello internazionale, alcuni sindacati esprimono preoccupazione e opposizione. In particolare, la Flc Cgil invita le scuole a evitare l’istituzione del Liceo del Made in Italy e annuncia possibili mobilitazioni future.
Entrambi questi percorsi rappresentano una risposta concreta alle esigenze del mercato del lavoro contemporaneo, integrando l’istruzione con le competenze richieste dalle professioni emergenti. L’obiettivo è offrire agli studenti opportunità di apprendimento pratico, in linea con le richieste del mondo del lavoro attuale e futuro.
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