Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio sono state introdotte alcune novità che influenzeranno il calcolo e l’applicazione dell’ISEE 2024
L’Inps e il Ministero del Lavoro hanno approvato i nuovi modelli per la presentazione della Dsu apportando modifiche per adeguarle alle novità attualmente previste.
Dunque come si calcola l’Isee 2024? Quali sono i documenti che si devono portare al Caf per la Dsu? Cosa cambia con la Legge di Bilancio per l’indicatore della situazione economica equivalente?
Con il messaggio 4536 del 18 dicembre 2023, l’Inps fornisce importanti chiarimenti sui nuovi modelli e istruzioni per la richiesta dell’ISEE nell’anno 2024.
A decorrere dal 1° gennaio 2024 la nuova modulistica, pubblicata sul sito del Ministero del Lavoro nella sezione “Pubblicità Legale”, sostituirà i precedenti modelli e le istruzioni. Quali sono le principali modifiche apportate al modello?
Le modifiche
Le principali novità che hanno portato delle modifiche alla modulistica e alle istruzioni per richiedere l’Isee sono:
aggiornamento dei righi, colonne e codici dei riferimento alle dichiarazioni e alle certificazioni fiscale riferite al 2022
alcuni paragrafi sono stati integrati nella istruzioni per la compilazione, per autorizzare la precompilazione dei dati dei componenti maggiorenni del nucleo permettendo l’accesso diretto con la propria identità digitale
il quadro C della Dsu e le relative istruzioni è stato modificato per tenere conto della misura che ha modificato la soglia di reddito per ritenere autonomo uno studente universitario. La modifica in questione ha fissato la soglia a 9.000 euro annui che possono essere modificati, in aumento o in riduzione, per un massimo del 5% dai servizi competenti in diritto allo studio
è stato ridenominato il campo relativo ai proventi agrari del Quadro FC4 del modello DSU Mini e DSU Integrale e, conseguentemente, è stato rivisto il relativo paragrafo 6.3, parte 2, delle istruzioni per la compilazione
sono state apportate modifiche a istruzioni e compilazione per rendere attuativa la novità che permette di attrarre nel nucleo familiare dei genitori i figli non conviventi con età superiore ai 26 anni. Dal 1° gennaio 2024, quindi, troverà nuovamente applicazione e il comma 5 dell’articolo 3 del D.P.C.M. n. 159/2013, in base al quale è prevista la suddetta attrazione a prescindere dall’età del figlio maggiorenne non convivente con i genitori, nel caso non sia coniugato e non abbia figli
nelle istruzioni, poi, sono stati inseriti due nuovi paragrafi uno relativo ai “Componenti inseriti nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere” e uno denominato “Condizioni aggiuntive ai fini della richiesta dell’Assegno di inclusione” e, conseguentemente, sono stati modificati e integrati alcuni paragrafi già presenti nelle istruzioni parte 2.
Con l’avvicinarsi del nuovo anno si inizia a pensare all’Isee 2024, visto che il documento che adesso in vigore scade il 31 dicembre. A inizio del nuovo anno i contribuenti saranno tenuti a rinnovare la Dsu per l’elaborazione del nuovo Isee.
Quali dati sono presi in considerazione per l’Isee 2024? Sia i redditi che la situazione patrimoniale è riferita al 2022, la composizione del nucleo familiare, invece, è quella del momento in cui si presenta la richiesta.
Richiedere l’Isee del 2024, quindi, è possibile solo a partire da gennaio del prossimo anno. Inanto vediamo cosa cambia e quali documenti tenere a portata di mano per il rinnovo ricordando, però, che non necessariamente deve essere richiesto a inizio anno, ma è possibile presentare richiesta in qualsiasi momento del 2024 (ricordando, però, che per prestazioni che partono da gennaio è bene il rinnovo tempestivo).
L’Isee, infatti, può essere richiesto in qualsiasi momento dell’anno (anche in base a quando effettivamente serve per una determinata agevolazione. Nella guida che segue vediamo i documenti da presentare, come si effettua il calcolo, quali sono i valori che fanno alzare l’Isee e come uscire da quello dei genitori, oltre a come vengono effettuati i controlli su quanto dichiarato e le novità di calcolo previste per il 2024.
Cos’è l’Isee 2024 e a cosa serve?
L’Indicatore di Situazione Economica Equivalente è il documento che fotografa la situazione economica di un nucleo familiare, prendendo in considerazione sia redditi che patrimoni (mobiliari e immobiliari), ma anche le eventuali uscite (mutuo e affitto, ad esempio) della famiglia per rendere una situazione quanto più veritiera dello stato economico della stessa.
Il calcolo dell’Isee viene fatto su una serie di documenti e in base al valore si ha accesso (in alcuni casi anche automatico) a una serie di agevolazioni fiscali e bonus.
Il modello Isee ordinario rileva la situazione economica relativa ai 24 mesi (quindi due anni solari) precedenti; perciò, nel 2024 si guarda a redditi e patrimoni del 2022. In alcune circostanze si può richiedere l’Isee corrente, che riguarda redditi e patrimoni degli ultimi 12 mesi.
Il primo passo per ottenere l’Isee è la presentazione della Dsu (Dichiarazione Sostitutiva Unica). La Dsu contiene le informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali che descrivono la situazione economica di ogni componente del nucleo familiare.
Il primo passaggio da fare per ottenere il modello Isee è, dal 1° gennaio 2024, compilare la Dsu, ovvero la Dichiarazione Unica Sostitutiva, che può essere presentata in qualsiasi periodo dell’anno e ha validità fino al 31 dicembre.
La Dsu si può presentare:
online: l’utente la può compilare direttamente usando il servizio dell’INPS;
tramite Caf: l’utente si reca presso un centro di assistenza fiscale e compila in modo assistito il documento;
tramite contact center dell’Inps al numero 803164 da rete fissa e 06164164 da rete mobile;
usando l’Isee precompilato: dal 2020 è possibile avvantaggiarsi della Dsu precompilata, con dati precompilati forniti dall’Agenzia delle Entrate e dall’INPS, a cui vanno aggiunti quelli che l’utente deve autodichiarare.
Per predisporre la Dsu ai fini Isee 2024 sono necessari i documenti anagrafici, su redditi e patrimoni riguardanti tutti i componenti del nucleo familiare.
Di seguito l’elenco dei documenti:
stato di famiglia;
codice fiscale di ciascun componente del nucleo familiare;
documento d’identità valido;
dichiarazione dei redditi (modello UNICO o modello 730);
certificazione dei redditi (Certificazione Unica, ex CUD);
contratto d’affitto e copia dell’ultimo canone versato, se il nucleo risiede in abitazione in casa d’affitto;
saldo contabile dei depositi bancari e postali;
estratti conto con giacenza media annuale dei depositi bancari e postali al 31/12/2022;
azioni o quote detenute presso società od organismi di investimento collettivo di risparmio;
contratto di assicurazione sulla vita;
atti notarili di donazione di immobili;
certtificati catastali, atti notarili di compravendite, successioni o altra documentazione che riguarda il patrimonio immobiliare;
targhe di autoveicolo, motoveicoli, imbarcazioni da diporto posseduti da ciascun membro del nucleo familiare.
Se nel nucleo familiare c’è un soggetto disabile, inoltre, va presentata anche la documentazione relativa alla certificazione di disabilità, spese eventualmente sostenute per ricovero e assistenza del disabile.
Tutti questi documenti vengono sottoposti ai controlli: Agenzia delle Entrate e INPS incrociano i dati in loro possesso e verificano la correttezza delle informazioni dichiarate.
Nello specifico, per quanto riguarda la situazione reddituale, vanno presentati:
modello 730/2022 o Redditi PF 2022 (Unico), modello CU 2022;
documentazione attestante compensi, indennità, trattamenti previdenziali e assistenziali, redditi esenti ai fini Irpef, redditi prodotti all’estero, borse e/o assegni di studio, assegni di mantenimento per coniuge e figli, compensi erogati per prestazioni sportive dilettantistiche (ivi compreso somme percepite da enti musicali, filodrammatiche e similari);
redditi relativi ad attività di lavoro dipendente prestato all’estero;
reddito dichiarato da coniuge estero iscritto all’AIRE;
reddito relativo a pensioni estere;
reddito da attività agricole.
Per la situazione patrimoniale invece bisogna presentare i documenti che attestano il proprio patrimonio mobiliare e immobiliare:
titoli di stato, buoni postali, partecipazioni azionarie, obbligazioni, BOT, CCT, buoni fruttiferi, fondi d’investimento, forme assicurative di risparmio ecc;
saldo e giacenza media di conto correnti, depositi bancari e postali, libretti postali e simili al 31/12/2022;
giacenza carte prepagate con e senza Iban;
mutui (Certificazione della quota capitale residua dei mutui stipulati per l’acquisto e/o la costruzione degli immobili di proprietà) o case di proprietà (Certificati catastali, atti notarili di compravendita, successioni);
assicurazioni sulla vita;
targa o estremi di registrazione di autoveicoli e motoveicoli di cilindrata pari o superiore a 500cc, di navi e imbarcazioni da diporto, posseduti alla data di presentazione della dichiarazione.
Se nel nucleo familiare è presente un lavoratore autonomo è necessario presentare anche la documentazione che attesti l’ulitmo bilancio presentato e la somma delle rimanenze finali.
Dal 2024, fino a un valore massimo di 50.000 euro, i titoli di Stato non impatteranno nell’Isee. Questo, a conti fatti, significa che anche per chi aveva titoli di stato nel 2022 (visto che è quello l’anno preso in considerazione per il calcolo dell’Isee 2024) questi non verranno presi in considerazione nella determinazione del valore Isee fino a un importo massimo di 50.000 euro.
Per chi acquistasse titoli di Stato nel 2023, ne beneficierebbe nell’Isee 2025 e chi li acquistasse nel 2024 avrebbe la novità nell’Isee solo nel 2026.
Per le partite Iva che aderiscono al concordato preventivo biennale, quali sono i redditi da indicare nell’Isee? Questi contribuenti stabiliscono un accordo con il Fisco al fine del pagamento delle tasse del biennio successivo. Sono in ogni caso tenuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi e proprio quest’ultima sarà determinante ai fini Isee. Il concordato biennale, quindi, ha effetto sulle tasse ma non sull’Isee e i redditi da indicare saranno quelli realmente guadagnati e presenti nella dichiarazione reddituale.
Come si calcola
Fare il calcolo dell’Isee non è molto semplice, perché il valore non corrisponde semplicemente al reddito percepito, ma come abbiamo visto nel paragrafo precedente vanno tenuti in considerazione tutti i fattori reddituali e patrimoniali. Non solo: il risultato finale dipende dalla situazione economica di tutti i componenti del nucleo familiare.
È quindi l’INPS stessa a effettuare il calcolo, partendo dalla Dsu e determinando il valore dell’Isee con un rapporto tra l’Indicatore della Situazione Economica (ISE) e il parametro desunto dalla scala di equivalenza di seguito riportata:
In merito al valore della scala di equivalenza, per il calcolo dell’Isee è prevista l’applicazione di alcune maggiorazioni, pari a:
0,35 per ogni ulteriore componente;
0,5 per ogni componente con disabilità media, grave o non autosufficiente;
0,2 in caso di presenza nel nucleo di tre figli, 0,35 in caso di quattro figli, 0,5 in caso di almeno cinque figli;
0,2 per nuclei familiari con figli minori, elevata a 0,3 in presenza di almeno un figlio di età inferiore a tre anni compiuti, in cui entrambi i genitori o l’unico presente abbiano svolto attività di lavoro o di impresa per almeno sei mesi nell’anno di riferimento dei redditi dichiarati. La maggiorazione si applica anche in caso di nuclei familiari composti esclusivamente da un solo genitore non lavoratore e da figli minorenni. Ai soli fini della maggiorazione, fa parte del nucleo familiare anche il genitore non convivente, non coniugato con l’altro genitore che abbia riconosciuto i figli, a meno che non ricorrano casi specifici.
Il valore dell’Isee si ottiene sommando l’indicatore della situazione reddituale (Isr) al 20% dell’indicatore della situazione patrimoniale (Isp).
L’indicatore della situazione reddituale si ottiene sommando i redditi di tutti i componenti del nucleo familiare al reddito figurativo del patrimonio mobiliare a cui sottrarre, poi, le detrazioni per le spese e le franchigie del nucleo.
L’indicatore della situazione patrimoniale, invece, che va preso solo per il 20% del suo valore, si ottiene sommando il patrimonio mobiliare di ogni componente del nucleo (a cui sottrarre le detrazioni del patrimonio mobiliare) al patrimonio immobiliare (a cui sottrarre le detrazioni del patrimonio immobiliare).
I portatori di handicap dovranno inoltre presentare i seguenti documenti per il calcolo del modello Isee 2024:
certificazione dell’handicap attestante la denominazione dell’ente che ha rilasciato il documento, il numero identificativo e la data di rilascio;
spese pagate per l’assistenza personale e/o per il ricovero presso strutture residenziali.
L’Isee raccoglie le informazioni riguardanti redditi e patrimoni di tutti i membri del nucleo familiare, e quindi sono tanti i parametri che influenzano il valore finale del documento da cui dipende l’accesso o meno a determinati bonus e agevolazioni.
Per esempio, tra i valori che fanno aumentare l’Isee ci sono i risparmi, sia del conto corrente bancario, di quello postale o del libretto, dei depositi o su una carta prepagata.
Contano poi anche gli immobili posseduti, non solo da chi richiede l’Isee ma da tutti i componenti del nucleo familiare. Poi, hanno una certa influenza anche alcuni beni, per esempio veicoli, moto e imbarcazioni possedute.
Come abbiamo detto, l’Isee serve a ottenere una serie di agevolazioni economiche, e quindi più alto è l’Isee e più sarà difficile ottenere i benefici.
Per esempio, più risulta elevato l’Isee e più saranno alte le tasse universitarie da pagare. Se invece l’Isee è basso, si ottiene un reddito di cittadinanza dall’importo più cospicuo.
È chiaro che ci sono dei valori che fanno aumentare il valore finale dell’Isee, ma bisogna dichiarare tutte le informazioni che abbiamo visto nei paragrafi precedenti, che riguardano redditi e patrimoni di tutti gli appartenenti al nucleo familiare.