L’attore ruba la scena durante la cerimonia di premiazione del cinema indipendente: “Il testo è stato tagliato a mia insaputa. Come hanno osato?”. Il premio Oscar si è scagliato contro l’ex presidente Usa, le fake news e il revisionismo dei libri di scuola che assolvono la schiavitù dei nativi americani
“Censurato per il mio messaggio anti-Trump“. Salito sul palco dei Gotham Independent Film Awards per un omaggio all’ultimo film di Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon, Robert De Niro finisce suo malgrado per rubare la scena. Perde il filo del discorso: “Non mi ci ritrovo. C’è stato un errore. L’inizio del discorso è stato tagliato. Non ne sapevo nulla”, dice a proposito del testo che scorre sul gobbo e che lui stesso ha scritto.
Ma De Niro non demorde. “Ve lo voglio leggere”, dice alla platea riunita al Cipriani Wall Street di New York, che a quel punto gli tributa un grande applauso. Tira fuori dalla tasca il cellulare e inizia: “La storia non è più storia. La verità non è verità. Anche i fatti sono sostituiti da fatti alternativi e guidati da teorie complottiste e bruttezza”. Un esempio? “In Florida, agli studenti si insegna che la schiavitù è stata un bene per gli schiavi”, dice alludendo alle politiche promosse dal governatore repubblicano Ron DeSantis, che nei nuovi programmi scolastici per gli alunni delle medie ha voluto inserire libri di storia revisionistici sullo sterminio dei nativi americani.
Poi l’attacco frontale all’ex inquilino della Casa Bianca Donald Trump, in corsa per un secondo mandato: “La menzogna è diventata l’ennesima arma nell’arsenale del ciarlatano. L’ex presidente ha mentito oltre 30mila volte in quattro anni di Casa Bianca e continua a mentire nella nuova campagna elettorale. Ma con le menzogne non può nascondere la sua anima. Attacca i deboli, distrugge i doni della natura e mostra disprezzo”.
Non è la prima volta che l’80enne star due volte premio Oscar – per Toro Scatenato e Il Padrino – si lancia in tirate contro il tycoon. Come nel 2016, quando in un video pre-elettorale, l’attore aveva accusato l’allora candidato repubblicano di essere “palesemente stupido” oltreché “un cane, un maiale, un truffatore, un bastardo che non sa di cosa parla”. Tre anni dopo, intervistato dal Guardian, ha detto che non aspettava altro che vederlo in prigione. Lo scorso ottobre, in un messaggio inviato a un evento anti-Trump a New York, ha definito l’ex capo della Casa Bianca “un bullo senza morale o etica”.
L’attore si rifiuta di ringraziare i produttori del film di Scorsese in cui ha recitato a fianco di Leonardo DiCapiro: “A questo punto del discorso avrei dovuto ringraziare Gotham e la Apple ma non mi sento di ringraziarli proprio per niente. E anzi mi chiedo come possano aver osato fare tutto questo”. Entrambi sin qui hanno preferito tacere e non replicare alle accuse dell’attore.
La star di Hollywood quindi affonda il colpo sull’industria del cinema, che “non è immune da questa piaga che si sta diffondendo“, dice. “Com’è noto, il Duca, John Wayne, disse che non credeva affatto che avessimo sbagliato alcunché nei confronti degli indiani nativi americani, sostenne infatti che c’erano moltissime persone che avevano bisogno di nuove terre e che gli indiani cercavano egoisticamente di tenerle per sé”.
Sullo sfondo sono finiti i vincitori dei premi Gotham, un trampolino di lancio per il cinema indipendente e la prima tappa della stagione dei premi che culminerà con gli Oscar 2024. Past Lives dell’esordiente regista Celine Song ha vinto come miglior film. Il dramma intimista è stato prodotto da A24, lo studio indipendente che ha portato agli Oscar 2023 Everything Everywhere All At Once.
Lily Gladstone ha vinto il primo premio per la recitazione (non c’è distinzione tra attore e attrice), ma non per Killers of the Flower Moon bensì per il suo ruolo in The Unknown Country. I Gotham per il miglior film internazionale e la migliore sceneggiatura sono andati invece a Anatomia di una Caduta della francese Justine Triet, il thriller che a maggio ha vinto la Palma d’Oro a Cannes.
I Gotham Awards assegnati la scorsa notte a New York hanno offerto un’anteprima della stagione dei premi cinematografici di questa stagione che verrano assegnati nei primi mesi del 2024. Alla serata erano presenti Bradley Cooper e Carey Mulligan, co-protagonisti di Maestro, il film che celebra il compositore Leonard Bernstein, di cui Cooper è attore, regista, co-produttore e co-sceneggiatore. Alla pellicola è andato il Cultural Icon & Creator Tribute.
Tra i titoli protagonisti della serata anche May December di Todd Haynes, interpretato da Julianne Moore, Natalie Portman e Charles Melton, che si è aggiudicato il premio come miglior attore non protagonista. L’l’Icon & Creator Tribute for Innovation è andato a Ferrari di Michael Mann. Per il film erano presenti alcuni degli interpreti principali, tra cui Penelope Cruz. Presente anche la squadra di Barbie, che ha potuto concorrere ai Gotham Awards 2023 dopo il cambio del regolamento che ha ammesso anche i film con budget superiore ai 35 milioni di dollari. La regista Greta Gerwig e la protagonista Margot Robbie hanno ottenuto il Global Icon & Creator Tribute.
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