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Amazon, la funzione Prime Air che farà ‘volare’ i nostri pacchi: in Italia nel 2024

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Alessia Giusti

Consegne in meno di un’ora con i nuovi droni di Prime Air

Rivoluzionare ulteriormente il concetto di logistica introducendo la consegna tramite droni. E’ l’obiettivo di Amazon, annunciato durante la conferenza ‘Delivering the Future‘ tenutasi a Seattle. Questa iniziativa, chiamata Prime Air, è parte della volontà di automatizzare il processo di consegna dei pacchi, a cui l’azienda statunitense lavora da diversi anni. 

La sperimentazione del servizio è già in corso negli Stati Uniti. Nello specifico, il servizio è stato lanciato alla fine dello scorso anno in alcune zone della California e del Texas, rappresentando il progetto più ambizioso mai realizzato da un sito di ecommerce: cambiare il modo in cui le merci vengono consegnate, rendendo il processo più rapido e riducendo il traffico stradale. 

Prime Air in Italia: ecco quando

Ora l’intenzione è quella di esportare questo nuovo modello anche in Europa, in particolare in Italia e Gran Bretagna, identificati come paesi pilota per la sperimentazione e l’avvio del servizio. Secondo il CEO di Amazon Italia, Lorenzo Barbo, dal 2024 inizierà la sperimentazione del servizio di consegna pacchi tramite droni in Italia. L’obiettivo sarà quello di consegnare gli oggetti ordinati entro 60 minuti a partire dal momento dell’acquisto, nelle aree coperte dal servizio Prime Air. Una iniziativa mira a ridurre, dunque, i problemi legati all’utilizzo dei tradizionali mezzi di trasporto su strada e a garantire una consegna più rapida.

Il programma Prime Air di Amazon prevede l’utilizzo di UAS (Unmanned Aerial System), che identifica la categoria di droni utilizzati per la consegna. I droni scelti saranno esacotteri totalmente elettrici, come il modello MK30, in grado di trasportare carichi fino a 2,26 kg. Saranno dotati di un sistema basato sull’intelligenza artificiale chiamato Sense and avoid, che consentirà loro di evitare ostacoli e di effettuare atterraggi di emergenza in caso di problemi durante il volo. 

Foto – informagiovanirieti.it

Il drone MK30

I droni MK30 promettono silenziosità durante il volo, maggiore manovrabilità anche in condizioni meteorologiche avverse e un’attenzione particolare alla sicurezza. Saranno inoltre dotati di una tecnologia avionica chiamata VTOL (Vertical Take Off and Landing), che consentirà loro di decollare e atterrare in verticale durante le fasi di prelievo e consegna dei pacchi, per poi passare alla modalità di volo orizzontale spostandosi da un luogo all’altro.

Secondo Pasqualino Monti, CEO dell’Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo (ENAV), l’investimento di Amazon in Italia rappresenta un importante riconoscimento per il Paese e contribuirà allo sviluppo di figure professionali nel settore dell’ingegneria, della tecnologia e dell’aviazione. L’Italia, infatti, è considerata uno dei paesi più attenti alla disciplina e alla sicurezza dei voli. Lo sviluppo di una catena logistica più moderna e ottimizzata contribuirà quindi positivamente al progresso tecnologico di un settore strategico per il nostro Paese. I risultati della sperimentazione poi saranno discussi con l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA) e potrebbero aprire la strada ad altri paesi.

L’impatto ambientale

Va considerata la questione della sostenibilità della catena logistica. Se da un lato la consegna tramite droni potrebbe contribuire a ridurre i problemi di traffico nelle città, dall’altro l’incremento del traffico aereo causato dai droni potrebbe ridurre i benefici in termini di sostenibilità. Sarà importante monitorare attentamente l’impatto ambientale di questa nuova filiera logistica. 

I pacchi arrivano dal cielo

Amazon si propone di servire sia condomini che singole case con giardino, soprattutto nelle periferie delle grandi città, attraverso la consegna diretta (con il pacco che viene lasciato cadere dal drone da un’altezza di quattro metri) o la creazione di piccoli centri di raccolta. Entro la fine del 2024, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) e l’Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo (ENAV) si preoccuperanno di preparare e varare tutti i regolamenti necessari e di completare la certificazione dell’ecosistema di servizi. L’ENAC ha persino previsto dei piani alternativi per consentire il lancio del servizio anche in caso di ritardi nelle autorizzazioni dell’ecosistema. In definitiva, l’organizzazione e l’operatività sono già in movimento per rendere possibile l’introduzione del servizio Prime Air in Italia entro il 2024.

Alessia Giusti

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